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Notizie dal Comune

Consiglio comunale: approvate a maggioranza le modifiche e le integrazioni al Regolamento sul canone pubblicitario
Consiglio comunale 2021
15.03.2022 -

 

 

Il consiglio comunale ha approvato le modifiche e le integrazioni al Regolamento per l’applicazione del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria con i 15 voti favorevoli di Pd, Psi, Lista Civica Luca Secondi Sindaco e le 8 astensioni dei consiglieri di Castello Cambia, Civici X, Lista Civica Marinelli Sindaco, Lega, Fratelli d’Italia e Castello Civica. La nuova disciplina prevede il cambio del metodo di arrotondamento del calcolo della superficie imponibile, che passa dal metro quadrato al mezzo metro quadrato, e l’eliminazione dell’ultima fascia di costo per l’esposizione pubblicitaria sugli automezzi, con l’abbassamento del tetto massimo dei pagamenti alla fascia inferiore. Illustrando in aula la proposta, l’assessore al Bilancio Mauro Mariangeli ha spiegato che “le modifiche hanno l’obiettivo di andare incontro alle aspettative degli operatori economici della città, dai quali al nostro insediamento erano stati rappresentati disagi in merito all’applicazione della normativa prevista dal regolamento e ai costi per le attività”. “Attraverso incontri con le associazioni di categoria abbiamo operato per fare in modo che il volere dell’amministrazione e l’azione del gestore Dogre fossero in sintonia”, ha precisato Mariangeli, chiarendo: “con questo nuovo regolamento abbiamo scelto di avere introiti minori dalla pubblicità per andare incontro alle esigenze degli operatori economici che ci avevano chiesto un segnale nel difficile contesto creato dalla pandemia”. “La stessa direzione che abbiamo intrapreso nell’applicazione del canone per l’occupazione del suolo pubblico, dove siamo oggi l’unico comune, tra quelli di pari dimensione, a tagliare del 50 per cento i costi degli operatori commerciali per rilanciare le attività del territorio comunale e del centro storico in particolare, dove c’è la maggior parte delle concessioni”, ha evidenziato l’assessore, ricordando anche l’intervento per minimizzare i costi degli stalli per la sosta assegnati alle attività ricettive all’interno delle mura urbiche. “Uno sforzo è stato fatto sul canone pubblicitario che aveva creato tantissimo malumore, anche se minimo, perché vorrei sapere quanti soldi in meno entreranno effettivamente nelle casse comunali”, ha affermato la capogruppo dei Civici X Luciana Bassini, che ha sostenuto: “ciò che poteva veramente essere utile alle attività commerciali era un altro anno di utilizzo gratuito del suolo pubblico assegnato prima della pandemia, non quello che si era allargato a volte anche su spazi esagerati dopo, e vorrei capire a quanto effettivamente rinunci il Comune con la scelta di far pagare la metà”. Nel far presente “la necessità di arrotondare per difetto i costi per superficie imponibile anche delle attività che hanno insegne inferiori al metro quadrato”, la capogruppo di Castello Cambia Emanuela Arcaleni ha eccepito: “pur essendo encomiabile e giusta la riduzione del canone per il suolo pubblico, anni fa le attività commerciali non pagavano niente se permettevano l’utilizzo dei bagni e ora si ritrovano a pagare il 50 per cento del costo”. “Chiedo che il Comune doti finalmente la città dei bagni pubblici che sono necessari per accogliere degnamente i turisti”, ha proposto, quindi, Arcaleni, facendo riferimento alla possibilità di attingere a fondi specifici a valere sul PNRR. “Resta comunque il fatto – ha aggiunto – che gli operatori che non hanno la possibilità di utilizzare il suolo pubblico non beneficeranno di questo sgravio e poteva essere loro riservato almeno un miglior trattamento sul versante dei costi pubblicitari”. “Si favorisce qualcuno e meno altri”, ha concluso Arcaleni. Nel chiedere se questo regolamento, come gli altri all’ordine del giorno, sia stato partecipato con i diretti interessati, il capogruppo della Lega Valerio Mancini ha posto la questione della “necessità di capire quale sia lo stato di salute degli imprenditori commerciali dopo due anni di pandemia che hanno alterato anche i comportamenti della clientela di bar e ristoranti”. Ribadendo “il fatto importante che Città di Castello sia l’unico comune di pari dimensione in Umbria ad aver adottato il taglio del 50 per cento del canone per l’occupazione del suolo pubblico, che sarà dal primo aprile al 31 dicembre 2022” e che “le scelte compiute siano state partecipate con le associazioni di categoria e rappresentino il punto di caduta condiviso rispetto alle esigenze poste” il sindaco Luca Secondi ha spiegato che la decisione di applicare la metà del costo, di fronte alla scadenza dello stato di emergenza al 31 marzo, faccia riferimento anche all’incertezza sui provvedimenti del Governo. “Se più avanti dovesse essere decisa dall’esecutivo nazionale l’esenzione anche per il 2022 dal pagamento del suolo pubblico, il nostro Comune non avrebbe infatti diritto ad alcun indennizzo decidendo ora di esentare completamente dal pagamento di questo canone: avremmo quindi il danno e la beffa”. Il primo cittadino ha poi chiarito che “l’esenzione prevista prima del Covid 19 per gli esercizi pubblici fosse parziale, non totale, e non fosse legata solo all’utilizzo dei bagni, ma anche di servizi come la rete wi-fi e alla disponibilità ad aprire negli week-end in un’ottica complessiva di accoglienza turistica”. “Nell’ambito di Agenda Urbana, con il progetto della variante del Cassero che è in fase di approvazione definitiva, è già stata prevista la realizzazione nell’area di bagni pubblici adeguati ed efficienti”, ha ulteriormente precisato Secondi, aggiungendo: “piuttosto si pone il tema della gestione onerosa di questi servizi”.  Il sindaco ha infine concluso con una valutazione telegrafica: “il combinato disposto delle scelte in materia di pubblicità e di occupazione del suolo pubblico dice che gli operatori che trarranno maggiori benefici sono quelli del centro storico, proprio per incentivare le attività nel cuore della città”. In sede di replica l’assessore Mariangeli ha aggiunto: “abbiamo dato un bel segnale agli operatori commerciali, abbiamo fatto un lavoro di buonsenso”. “I minori introiti per le casse comunali derivanti dalle scelte compiute sui costi pubblicitari possono essere stimati in circa 20 mila euro, mentre al momento non è possibile una valutazione relativa al suolo pubblico, non sapendo ancora quante domande verranno fatte e per quanti spazi, in un contesto per giunta di incertezza normativa su quello che succederà a livello nazionale da marzo a giugno”. “Mi asterrò, non sono soddisfatta delle risposte”, ha dichiarato la consigliera Bassini, che ha proseguito: “conoscete quali saranno i minori introiti dal suolo pubblico, potevate dare un segnale maggiore del taglio del 50 per cento”. Stessa dichiarazione di voto anche da parte del capogruppo di Castello Civica Andrea Lignani Marchesani. “Sulla pubblicità siamo passati dal lassismo e da un’evasione folle alla vessazione dei contribuenti, anche se si è messa fine all’evasione”, ha sostenuto il consigliere di minoranza, ritenendo che “sull’occupazione del suolo pubblico si potesse fare uno sforzo maggiore della rinuncia a 20 mila euro”. “La materia va approfondita nella commissione competente, documentazione alla mano”, ha concluso Lignani Marchesani. “Mi asterrò anche io”, ha dichiarato Arcaleni aggiungendo: “accolgo favorevolmente che siate tornati indietro rispetto agli errori commessi sulla gestione della pubblicità, ma poteva essere fatto di più”.

 


CittàdiCastelloNotizie- Agenzia stampa del Comune di Città di Castello
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