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Notizie dal Comune

"L'ASILO CAVOUR TORNI AL COMUNE": APPROVATA MOZIONE DI PROCELLI (LA SINISTRA)
Cooperazione
04.03.2020 -

 

 

 

 

Approvata dal consiglio comunale di Città di Castello, lunedì 2 marzo 2020, con una maggioranza trasversale (si PD, PSI, La Sinistra, Tiferno Insieme e Castello Cambia, Lega, Marcello Rigucci consigliere del Gruppo Misto con l’astenzione di Mirco Pescari, Luciano Tavernelli Letizia Guerri del PD, Cesare Sassolini di Forza Italia e Marco Gasperi del Movimento Cinque Stelle) la mozione del capogruppo della Sinistra Giovanni Procelli per chiedere all’attuale proprietario Banca Intesa San Paolo di donare al comune di Città di Castello l’asilo Cavour, immobile e terreno che lo circonda”.

Storia. La richiesta nasce dalla storia dell’asilo, che Procelli ha ricostruito sinteticamente: “Il cavour è un’istituzione importante della città che oggi, dopo il trasferimento della scuola d’infanzia, è in disuso e nel conseguente degrado. “A Città di Castello, il giorno 1° giugno 1862, grazie alla munificenza di una benemerita Associazione costituita da 106 Soci contribuenti, fu fondato l’Asilo d’Infanzia intitolato a Camillo Benso di Cavour per il merito che ebbe il grande statista nel riconoscere l’immensa utilità sociale degli asili infantili. Tra questi soci figurava anche la Cassa di Risparmio di Città di Castello. L’Associazione, che ha avuto come primo Presidente dell’Asilo il Conte Carlo Della Porta, fu ente morale dal 1867 e riconosciuta Scuola Paritaria dall’anno scolastico 2001-2002 dal Ministero Istruzione Università e Ricerca. L’Asilo, situato inizialmente in alcuni locali in Via S. Antonio, fu trasferito in Via S. Florido. I locali di questa nuova sede però, presto giudicati indecorosi, antigienici ed insalubri anche per la mancanza di luce solare, portarono alla necessità di individuare una nuova ubicazione, luminosa e con spazi all’aperto. Tale progetto si poté attuare nel 1930 in occasione del 75° anniversario della fondazione della Cassa di Risparmio di Città di Castello (che già dal 1855 elargiva alla nostra Città cospicue somme in beneficenza). La Banca, sul terreno di circa 2.300 metriquadrati donatole dal Podestà e grazie anche al cospicuo contributo della Congregazione di Carità, fu promotrice della costruzione del nuovo edificio. Le finalità di detta donazione erano quelle di destinare l’area esclusivamente ad uso educativo: scuola e servizi scolastici. Tutti i lavori dell’asilo furono completamente eseguiti da maestranze locali: aveva la capacità di accogliere circa 150 bambini, appartenenti in prevalenza alle classi sociali meno abbienti. L’opera, iniziata nel gennaio 1930, fu consegnata alla città il 30 ottobre 1932. L’Istituto Cassa di Risparmio di Città di Castello divenne proprietario del terreno in seguito alla donazione da parte del Comune Tifernate ma gia dal 1966 il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Città di Castello era favorevole a all’Opera Pia Asilo Camillo Benso Conte di Cavour. “Anche se la proprietà dell’immobile Cavour appartiene a Banca Intesa, - ha detto il capogruppo de La Sinistra - l’Asilo Cavour un bene comune che non può non appartenere alla nostra comunità. Ancora oggi cittadini tifernati e mondo imprenditoriale continuano ad individuare nella Cassa di Risparmio di Città di Castello, ora Banca Intesa San Paolo, l’Istituto di riferimento preferenziale e ne è la prova il numero di clienti che usufruiscono dei servizi da essa offerti”.

Gaetano Zucchini, presidente del Gruppo Misto, si è detto “favorevole alla mozione ma con quali risorse lo adegueremo una volta avuto in donazione? Specifichiamo che la destinazione sarà di pubblica utilità”. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo Fratelli d’Italia: “Non posso sostenere la proposta. Ogni volta che abbiamo un bene immobile, sono problemi. La banca forse ce lo regalerebbe ma poi? La struttura è già in degrado: sindaco faccia un’ordinanza per riportare il Cavour al decoro. Lo spirito di valorizzare quel bene ci accomuna”. Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia, ha detto: “Con un progetto sarei possibilista. Andrebbe valutata la convenienza di ricevere l’asilo, che avrebbe un peso economico nel bilancio. Convochiamo le parti, prospettiamo un’idea e valutiamo. D’accordo con la necessità di risistemare lo stabile. Andiamo in commissione con Banca Intesa”. Per Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, “dobbiamo definire le destinazioni. Deve essere connessa all’utilità sociale. Il problema dei soldi è politico: invece di dare soldi a pioggia, individuiamo le priorità”. Marcello Rigucci, consigliere del Gruppo Misto, si è detto d’accordo con Lignani: “l’asilo Cavour è una discarica a cielo aperto, nel giardino ci sono rifiuti speciali. La Fondazione dà ma anche prende, dal comune ha avuto 15mila euro nel 2019”. L’assessore ai Servizi educativi Rossella Cestini ha detto che “negli ultimi anni il Cavour ha ospitato anche sezioni di scuola materna pubblica. Qualche tempo fa ci furono trattative per l’acquisto ma la banca ha chiuso l’asilo dopo l’ultimo terremoto. Non si può tornare indietro se non a costi esagerati. Ha piano interrato e un secondo piano che nella scuola materna non possono essere utilizzati. Dobbiamo avere un progetto”. Vittorio Morani, capogruppo del PSI, ha parlato del Cavour come “uno dei primi asili della città. Ma la struttura non è più adatta e non è del Comune. Bene la donazione da parte di Banca Intesa. Dovrà mantenere una destinazione pubblica”. Luciano Tavernelli, consigliere del PD,   ha detto “è un pezzo storico, in una posizione bellissima, costruito con il contributo dei tifernati e poi passato, come l’ospedale, ad altro proprietario. Il percorso di riacquisizione dovrà essere simile a quello che ci ha restituito Palazzo Vitelli. Se l’asilo tornasse al comune, sarebbe di utilità pubblica. Apriamo un confronto anche con le altre proprietà locali di Banca Intesa, ad esempio Villa Cappelletti, che ha già uno scopo culturale. In prospettiva c’è anche la sede della banca di Piazza Matteotti. Coinvolgiamo la Fondazione. Il comune sarà di coordinamento”. Vittorio Vincenti, consigliere di Tiferno Insieme, ha suggerito che “la destinazione doveva essere inserita in fase di prg. Sono d’accordo su una ricognizione delle proprietà. Forse Banca Intesa ha interesse a tenerlo ma il Comune non doveva perderlo. Riprenderlo non costerebbe troppo: più o meno quanto due CVA. Voteremo a favore con l’emendamento della funzione pubblica”. Procelli nella replica ha sottolineato “Intanto riprendiamolo. Non è pericolante, ha l’indice di sicurezza di altre scuole comunale. Sì all’emendamento sula destinazione pubblica”.

 

 

 

 


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