Le due ruote” nei secoli: in sella ad una bici d’altri tempi fra le vie e piazze del centro storico rinascimentale. Una ciclofficina, una biblioteca, un bike sharing di bici d’epoca, unico al mondo in questa formula e un punto di riferimento per gli appassionati di cicli e ciclismo d’antan. Tutto questo ha aperto oggi i battenti nel centro storico di Città di Castello, con l’inaugurazione della nuova sede di R.S.C. (Registro Storico Cicli). Gli ambienti hanno i colori e i sapori tenui d’altri tempi. Nelle sale sono presenti bici e attrezzi d’epoca. La sensazione che suscita la nuova sede di R.S.C. (Registro Storico Cicli) è proprio quella di un salto nel tempo, di quando i mezzi a motore non avevano invaso i nostri centri e la gente si muoveva a piedi o in bicicletta. Nella nuova sede, protagonisti sono le bici con freni a bacchetta e il ciclismo d’epoca. “Apriamo questa sede con l’idea di proporre un punto di ritrovo per gli appassionati di ciclismo e di biciclette d’epoca - ha spiegato Silvio Antoniucci, presidente dell’associazione - e siamo fieri di proporre alla città un punto di riferimento come ciclofficina, per il bagaglio culturale e per le conoscenze legate al restauro delle bici d’epoca, ma anche per un servizio di bike sharing unico al mondo”. Riguardo a questo l’associazione sposa in pieno l’idea di rallentare i ritmi della vita quotidiana cui siamo oggi abituati e puntare su un guardare indietro, a quando la vita scorreva più lenta, con i tempi dettati dal ritmo dei pedali. “Stiamo lavorando - ha aggiunto il presidente - per mettere in piedi un servizio in cui chiunque potrà esplorare la città e i suoi dintorni, utilizzando biciclette con freni a bacchetta, messe a disposizione da alcuni associati”. Questo servizio, nella formula di scoperta lenta del territorio, legata anche alle bici d’epoca risulterà unica nel suo genere. “È una bellissima novità per la città, la nostra Regione e per tutti coloro che sono appassionati e cultori della storia delle due ruote, dei turisti, che da oggi avranno a disposizione un punto di riferimento anche per approfondire le proprie conoscenze in materia, consultare una ricca biblioteca e salire in sella ad una bici d’altri tempi, per un giro in città fra palazzi e monumenti. “Da oggi, grazie al Registro Storico Cicli, la nostra città potrà offrire opportunità uniche ed esperienze davvero originali”, ha dichiarato il sindaco Luca Secondi, subito dopo la cerimonia di inaugurazione della nuova sede. Proprio per valorizzare il legame con Città di Castello, tra le bici in esposizione durante l’inaugurazione, ha fatto bella mostra di se, un biciclo del 1860, appartenente al collezionista Gabrio Spapperi, il cui nonno, Gabriele Spapperi, tra gli anni ‘20 e ‘30 del Novecento, era propietario a Lerchi di una ciclofficina con 11 dipendenti. Le bici “Cicli Gabriele” erano particolarmente apprezzate dai corridori del tempo e alcuni atleti ottennero con esse diversi titoli regionali e nazionali. Su tutti c’è però un aneddoto, ricordato con orgoglio dal nipote: “durante la Seconda Guerra Mondiale Gino Bartali effettuò vari spostamenti tra Firenze e Assisi, dove aiutò a salvare diverse famiglie ebraiche; trovatosi a Nuvole, alla periferia di Città di Castello, tra gli sfollati, e necessitando di alcuni pezzi di ricambio, si rivolse a Gabriele Spapperi che sistemò la bici al campione.” Il Registro Storico Cicli svolge la sua attività dal 2008, su tutto il territorio italiano e non solo. Il suo fine principale è quello di raccogliere e censire il materiale pubblicato relativamente al ciclismo d’epoca e le biciclette di rilevanza storica, su scala nazionale. L’associazione, con il suo lavoro, ha raccolto negli anni numeroso materiale librario e cataloghi d’epoca, anche grazie ad alcune importanti donazioni, come quella dell’appassionato Vittorio Landucci, che ha contribuito con circa 800 volumi. Alla inaugurazione è intervenuto anche Carlo Moriconi, presidente del gruppo di lavoro per la formulazione di nuove proposte legislative per la sicurezza in corsa e sulle strade della Federciclismo. R.S.C. gode oggi della stima anche di importanti collezionisti e di aziende di primo piano, che hanno concesso in esclusiva la cura dei propri registri storici all’associazione, per marchi che hanno fatto la storia del ciclismo italiano, come Bianchi, Atala, Maino, Umberto Dei, Wilier, Masi, Legnano, Wolsit, Perla e Gios.
Info: www.registrostoricocicli.com