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Notizie dal Comune

Il consiglio comunale approva il bilancio di previsione finanziario 2024-2026
Consiglio 2
15.03.2024 -

 

 

 

Il consiglio comunale ha approvato con i 15 voti favorevoli di PD, Psi, Lista Civica Luca Secondi Sindaco e i 6 voti contrari di Castello Cambia, Gruppo Misto-Azione, FI, FDI e Castello Civica il bilancio di previsione finanziario 2024-2026. Con analoga espressione di voto, l’assemblea ha anche approvato il regolamento per l'applicazione dell’imposta di soggiorno; la variazione dell’aliquota ai fini dell’applicazione dell’addizionale comunale all’IRPEF e la modifica del relativo regolamento; le aliquote per l’anno 2024 dell’Imposta Municipale Propria (IMU); la nota di aggiornamento al Documento Unico di Programmazione (DUP) per il periodo 2024-2026. Il Bilancio di previsione 2024 prevede entrate e uscite in equilibrio per oltre 154 milioni di euro. Con i 15 voti contrari di PD, Psi, Lista Civica Luca Secondi Sindaco e i 6 voti favorevoli di Castello Cambia, Gruppo Misto-Azione, FI, FDI e Castello Civica, sono stati invece respinti gli emendamenti sull’applicazione della tassa di soggiorno presentati da Emanuela Arcaleni (Castello Cambia), che chiedeva di esentare completamente i minori di 18 anni di età, i gruppi scolastici in visita didattica con gli accompagnatori e gli sportivi minorenni con i componenti di gruppi sportivi partecipanti a manifestazioni organizzate in collaborazione con il Comune, e da Elda Rossi e Riccardo Leveque (FDI), che chiedevano di modificare le previsioni relative all’utilizzo del gettito dell’imposta, al funzionamento del tavolo tecnico di confronto, alle fasce di prezzo riferite ai costi di pernottamento e di esentare tutti i minori di 18 anni. Il sindaco Luca Secondi e l’assessore competente Mauro Mariangeli hanno sottolineato come la manovra finanziaria poggi sui pilastri fondamentali del “mantenimento di tutti i servizi per i cittadini a tariffe invariate” e sulla “conferma di tutti gli investimenti per cofinanziare gli importanti interventi di riqualificazione delle funzioni della città, del centro storico e dell’edilizia scolastica”. “Pur nelle difficoltà di una gestione finanziaria che deve fare i conti con i tagli del governo centrale, con l’aumento dei costi energetici e con l’inflazione, questo è un bilancio che guarda al futuro ed è fatto da un’amministrazione comunale che ha saputo investire su scelte strategiche con una visione di crescita della città e scommettendo sulle nuove generazioni”, ha detto Secondi, che ha ringraziato la maggioranza consiliare per aver sostenuto l’esecutivo e gli uffici comunali per il lavoro svolto. Sull’IRPEF Secondi ha evidenziato l’ulteriore aumento della soglia di esenzione del pagamento a fronte di una revisione con l’applicazione di un’aliquota unica che tutela realmente le fasce deboli facendo pagare meno i cittadini con minori possibilità. Sulla tassa di soggiorno, il primo cittadino ha spiegato che i criteri applicati rispecchiano le linee guida del Ministero dell’Economia e delle Finanze e che Città di Castello è un unicum in Umbria con la scelta di esentare il mondo del lavoro. “Nonostante il parere contrario agli emendamenti, dovuto alla necessità di rispettare la sintesi raggiunta nel confronto con gli operatori di settore e non alterare l’equilibrio tariffario ottenuto, c’è tutta la disponibilità politica dell’amministrazione comunale a valutare correttivi e miglioramenti nel tavolo di confronto che entro ogni 31 ottobre dell’anno è chiamato a una verifica sull’applicazione della tassa”. I gruppi di maggioranza hanno avallato e condiviso le scelte della giunta, sottolineando il coraggio di investire e la capacità di tutelare le fasce deboli della popolazione con un’esenzione dal pagamento dell’IRPEF che continua a essere la più vantaggiosa per i cittadini in Umbria tra i comuni di pari dimensioni. I gruppi di minoranza hanno invece parlato di un’aliquota unnica per l’addizionale IRPEF che non garantisce equità, stigmatizzando l’aumento dell’indebitamento dell’ente e delle entrate tributarie.

 

Dibattito. L’assessore al Bilancio Mauro Mariangeli ha ricordato la pesante incidenza sui conti del Comune dei rincari e dei tagli del governo centrale per 311 mila euro, a fronte dei quali è stato necessario intervenire sul versante delle entrate. “Manteniamo inalterate tutte le tariffe dai proventi dei servizi a domanda, quali mense, trasporti scolastici ed asili nido, cosa tutt’altro che scontata”, ha detto l’assessore. “L’unica entrata sulla quale agiamo è l’addizionale IRPEF – ha chiarito Mariangeli - per la quale andiamo ad adeguare l’aliquota, portandola in linea con la stragrande maggioranza dei Comuni allo 0,8 per cento e, cosa tutt’altro che scontata, riusciamo ad alzare la soglia di esenzione da 13.400 a 13.600, senz’altro sopra la media regionale. Per l’addizionale IRPEF stimiamo un incremento in bilancio rispetto allo scorso anno per 489.000, mentre manteniamo sul trend storico le entrate tributarie più importanti. Il gettito stimato per la tassa di soggiorno è di circa 150 mila euro nel 2024”. “Quello che chiediamo ai cittadini lo restituiamo in servizi e investimenti in tutte le realtà del territorio comunale”, ha chiarito Mariangeli, che ha parlato di investimenti nel triennio per oltre 50 milioni di euro, di cui circa 25 milioni del PNRR, con nuovi mutui che saranno attivati dall’ente nel 2024 per 1.747.000 euro, destinati all’edilizia scolastica, alla viabilità, ai cimiteri, ai CVA. L’assessore ha poi indicato l’obiettivo di “continuare il contrasto al fenomeno dell’evasione tributaria, per la quale stimiamo un gettito di 1.430.000 per l’IMU e 400.000 per la TARI per garantire equità e giustizia sociale”. “Nella giunta di fine gennaio – ha concluso Mariangeli - abbiamo approvato il risultato di amministrazione presunto 2023, che diciamo è un anticipo di quanto poi approveremo con il rendiconto dopo il riaccertamento dei residui attivi e passivi, dal quale è emerso un avanzo libero di circa 2.100.000 euro, che ci fa ben sperare per avere disponibili risorse importanti da impiegare in primis per investimenti, dopo aprile”. La consigliera Emanuela Arcaleni (Castello Cambia) ha eccepito: “senza Santo Conte che ha portato tutti i soldi del PNRR ci sarebbero state parecchie cose in meno di cui di cui parlare o di cui vantarsi”. La rappresentante della minoranza ha puntato l’indice sull’indebitamento in aumento dell’ente. “E’ una scelta politica, come dite voi per investire, ma sta di fatto che il debito è in continua crescita, da due anni a questa parte è aumentato di quasi 2 milioni di euro”, ha detto la consigliera, che ha espresso perplessità su alcune scelte come le importanti risorse per i CVA, per un archivio comunale e un magazzino provvisori. “Non aumentate le tariffe a domanda individuale per i servizi perché lo avete fatto l’anno scorso, quindi siete intervenuti sulla tassazione IRPEF dai quali ricaverete un gettito di 502 mila euro, incidendo sui redditi più bassi, con un’esenzione minima che andrà a beneficio di soli 155 contribuenti e che poteva invece essere portata alla soglia di 15 mila euro, anziché aumentata da 13.400 a 13.600”, ha fatto presente Arcaleni, che sulla tassa di soggiorno ha rinnovato le critiche per le scelte di esenzione sui minori e per la mancanza di investimenti preparatori sui servizi turistici, a cominciare dai bagni pubblici. Il consigliere Tommaso Campagni (FI) ha parlato di un aumento della soglia di esenzione dal pagamento dell’IRPEF “che ha un incremento abbastanza modico, mentre viene cancellata con un’aliquota unica l’impostazione progressiva che aveva l’imposta”. “Con una semplice ottimizzazione delle spese correnti si sarebbe potuto comunque non alzare l'addizionale IRPEF, che poteva essere anche un messaggio importante in termini sociali ai cittadini”, ha osservato Campagni, evidenziando invece alcuni aumenti, come quello per la spesa del personale. “E’ vero che Città di Castello era rimasto uno dei pochi comuni umbri a non aver istituito la tassa di soggiorno, ma questo poteva essere un punto di forza, il valore aggiunto che poteva attrarre più turisti”, ha messo in evidenza l’esponente di FI, che nel sottolineare come “uno slittamento dell’applicazione della tassa di soggiorno rispetto a luglio avrebbe permesso agli operatori di organizzarsi meglio anche con le prenotazioni”, ha espresso l’esigenza di comprendere meglio “la progettualità di investimento collegata all’applicazione della tassa”.  A sollevare la questione della maggiore previsione di entrate di natura tributaria rispetto al 2023 è stato il consigliere di FDI Riccardo Leveque, segnalando gli incrementi per IMU, IRPEF, TARI, Canone unico patrimoniale e Canone mercatale. L’esponente della minoranza ha poi posto l’attenzione sull’aumento dei costi del personale, da un lato, e la diminuzione di risorse, dall’altro, per politiche giovanili e sociali, sport, turismo, trasporto e diritto alla mobilità, sviluppo economico. “Si ricorre all'accensione di nuovi mutui per 1 milione e 700 mila euro, accrescendo così ulteriormente l'indebitamento dell'ente, che anche se rinegoziato, comunque continua a crescere”, ha sostenuto il consigliere, che sull’IRPEF ha condiviso le critiche dei sindacati. “Anche se l'incidenza effettiva sulle tasche dei cittadini non esenti è modesta, tuttavia il criterio non è condivisibile”, ha detto Leveque, che ha aggiunto: “chi ha un reddito di 13.601 euro ha la stessa aliquota dello 0,8 per cento di chi ha 75 mila euro di reddito e seppur l'incidenza effettiva è modesta tuttavia in un tempo in cui il potere d'acquisto è diminuito a causa anche dell'inflazione, ogni aggravio di spesa per le famiglie è motivo di preoccupazione”. Nel rimarcare il peso dei tagli governativi sul bilancio comunale con i minori trasferimenti per i costi energetici, l’eliminazione del contributo per il COVID e il mancato rifinanziamento delle risorse per il pagamento degli affitti, il consigliere Fabio Bellucci (Lista Civica Luca Secondi Sindaco) ha stigmatizzato l’accento posto dalle minoranze sull’IRPEF. “E’ stata aumentata la soglia di esenzione, che mi risulta permetterà a circa 200 contribuenti in più di non pagare, e sono 11 mila in totale coloro che non a pagheranno”, ha rilevato l’esponente della maggioranza, segnalando che “il 90 per cento dei comuni in Umbria ha un’esenzione che va da 9.000 a 11.000 euro, non 13.600 come la nostra, e hanno l’aliquota unica dello 0,8 per cento da svariati anni”. “Realmente questa scelta inciderà per 9 euro all’anno per i redditi fino a 15 mila euro, per 13 euro fino a 28 mila euro, per 17 euro per i redditi da 50 mila euro”, ha eccepito Bellucci. “L’amministrazione comunale sta facendo un buon lavoro sul versante degli investimenti, cofinanziando importanti interventi sulle scuole, sulla riqualificazione della città e sull’ammodernamento della piscina, non parliamo sempre male della nostra città che è bellissima”, ha osservato il consigliere, che ha suggerito di dedicare l’avanzo di bilancio 2023 ad alcuni settori, come il sociale, la cultura e il turismo. A parlare di “un bilancio di previsione che ripercorre puntualmente gli obiettivi di mandato che questa maggioranza sta perseguendo con una forte attenzione all’erogazione dei servizi per i nostri cittadini e una forte propensione agli investimenti” è stata la capogruppo del PSI Loriana Grasselli, che ha rimarcato “la scelta di mantenere invariate le tariffe per i servizi a domanda individuale, come quelli scolastici, per i quali gli utenti coprono solo parzialmente i costi”, e ha sottolineato con soddisfazione “la capacità dei servizi sociali di aggredire la fragilità di diversa natura della comunità attraverso azioni puntuali e soprattutto attraverso progetti comprensoriali che il nostro Comune prende in carico”. L’esponente della maggioranza ha poi posto l’accento sull’impegno dell’ente a cofinanziare investimenti del PNRR e di altri fondi, senza il quale non si sarebbe potuto intervenire come si sta facendo sull’edilizia scolastica, sul recupero di infrastrutture viarie e immobili del centro storico”, citando esempi come la Dante Alighieri e il chiostro di San Domenico. “Il nostro ente si contraddistingue con per un'elevata capacità di ammodernamento e di tutela sociale e nonostante fluttuazioni dei costi energetici, inflazione e tagli del Governo centrale ha un bilancio sano, cosa che non può essere detta da molti comuni”, ha concluso Grasselli. La consigliera Luciana Bassini (Gruppo Misto-Azione) ha eccepito: “la cosa che salta all'occhio subito di questo bilancio è il livello di indebitamento per i mutui, che sale nel 2024 di oltre un milione di euro per arrivare nel 2026 ad un indebitamento complessivo previsto di oltre 33 milioni, quindi 4 milioni in più rispetto ad oggi”. “Questo comporta il pagamento di una rata, tra capitale e interessi, di circa 2 milioni all'anno, per tutta la durata dei mutui che è di circa 25 anni e oltre”, ha continuato la rappresentante della minoranza, indicando che “tutto ciò crea un aumento nel tempo del grado di rigidità del bilancio”. Nel far presenti perplessità su alcune scelte di investimento, come quelle elevate per i CVA, Bassini ha evidenziato “la necessità di aggiustamenti sulla tassa di soggiorno, che andavano fatti recependo gli emendamenti proposti”, pur dicendosi favorevole alla sua applicazione “che è utile per costruire servizi per i turisti e anche per i cittadini”. “Per quanto riguarda l’IRPEF c’è un problema di equità sociale: una persona che ha un reddito di 13.610 euro paga quanto una persona che ha 50.000 euro e non siamo d’accordo”, ha detto Bassini, chiedendo poi conto dello stato di avanzamento del PEBA, a fronte di un investimento in bilancio di 100.000 euro. Il capogruppo del PD Gionata Gatticchi ha difeso le scelte dell’amministrazione comunale, parlando di “coraggio e lungimiranza nelle scelte e di sforzi finanziari importanti per gli investimenti di cui ha bisogno la città”. “Le due grandi direttrici per la redazione del bilancio sono, da una parte, gli investimenti, con una dimostrazione di coraggio nel saper cogliere opportunità irripetibili come quelle del PNRR con importanti risorse dell’ente per cofinanziare gli interventi. Dall’altra parte, ci sono le scelte per la gestione degli equilibri finanziari a fronte dei mancati trasferimenti per circa 600 mila euro dal Governo”, ha detto l’esponente della maggioranza. “Facciamo un plauso alla capacità di indirizzo politico e al lavoro della struttura tecnica che hanno permesso di cogliere con i fondi del PNRR un'opportunità che capita una volta ogni 20-30 anni, ma che il Comune ha dovuto cofinanziare, non solo in maniera diretta, ma anche indiretta, con cica 3 milioni per l’esecuzione delle opere, come ad esempio l'allestimento dei locali alla Madonna del Latte e i trasporti per il cantiere della Dante Alighieri”.  Il capogruppo del PD ha quindi rivendicato “il lavoro del PD assieme all'assessore Mariangeli e al sindaco Secondi sull’operazione dell’IRPEF, che è figlia dei mancati trasferimenti governativi”. “A parità di dimensione Città di Castello è il comune con l'esenzione più alta della regione Umbria e credo che questa sia la vera politica di giustizia sociale: si può dire tutto tranne che non c'è stata un'attenzione alle fasce più deboli, pur a fronte della necessità di recuperare 600 mila euro di trasferimenti in meno”, ha detto Gatticchi. Il consigliere ha quindi difeso la scelta della tassa di soggiorno: “dotarsi di questo strumento è il minimo per una città che vede il turismo come volano di sviluppo economico: al turismo va data un'altra marcia perché la società si sta trasformando e possiamo competere con le altre città solo a parità di condizioni”. “Questa amministrazione ha ben fatto e si è sempre dimostrata attenta all'universalità dei servizi offerti”, ha concluso Gatticchi, che ha puntualizzato: “l'attività che dovremo fare nei prossimi mesi sarà quella di mantenere alta l'attenzione su settori come il sociale, il turismo, i servizi a domanda individuale”. Lamentando lo scarso coinvolgimento del consiglio comunale su alcune scelte del bilancio, il capogruppo di Castello Civica Andrea Lignani Marchesani ha espresso “perplessità sulla concertazione ampia di cui parla l’amministrazione comunale a proposito della tassa di soggiorno e sulla rappresentatività effettiva degli interlocutori di categoria”. “Dubito che le previsioni di gettito della tassa verranno raggiunte e ritengo cervellotiche le norme del regolamento, anche se sono analoghe a quelle applicate altrove”, ha detto il consigliere, osservando: “non se ne sentiva assolutamente il bisogno di fronte alle difficoltà attuali degli operatori del settore e invece avrebbe favorito molto di più i flussi turistici poter dire che non l’applicavamo”. Sull’addizionale IRPEF Lignani ha osservato: “una soglia di esenzione a 15 mila euro era totalmente finanziata dalla progressività, perché comunque il Comune avrebbe incassato circa 76.000 euro in più rispetto all'anno scorso. Invece si è scelto di andare a incidere su 222 contribuenti tra i 13.600 e i 15.000 euro, che vanno a pagare intorno ai 100 euro: era meglio lasciargli questi soldi in tasca, perché a questi cittadini dei servizi a domanda individuale alle stesse tariffe dell’anno scorso non interessa nulla, perché non hanno le risorse per potervi accedere”. “Quindi – ha concluso Lignani Marchesani - non è una manovra di impronta sociale, ma una manovra che va a incidere nelle saccocce delle persone”.  Il sindaco Secondi ha quindi preso la parola per replicare agli interventi. Sul PNRR il primo cittadino ha sostenuto: “erano risorse per tutti e non tutti le hanno raccolte nella stessa maniera”. “Se il Comune di Città di Castello è riuscito a ottenere importanti finanziamenti è stato per la buona progettazione che è merito degli uffici, ma anche grazie a questa amministrazione e a  questa maggioranza che hanno deciso di investire le risorse dei cittadini verso strategie di media e lunga prospettiva, non nell’immediato. Quello che abbiamo fatto è stato frutto di una visione politica strategica di questa città, abbiamo scelto non di incassare politicamente con scelte a effetto immediato, ma di guardare al futuro per poter realizzare obiettivi altrimenti difficilmente ottenibili, dalla Dante Alighieri al chiostro di San Domenico, facendo anche ricorso all'indebitamento, lo strumento che ci permette all'interno della norma di far crescere questa città con gli investimenti dell’ente”. Secondi ha quindi parlato dell’altra scelta politica di “non arretrare di un metro nell’offerta dei servizi, che solitamente aiutano le fasce più deboli di una comunità, nonostante l’inflazione e l’aumento dei costi energetici”.  “Non toccando le tariffe abbiamo scelto di non far gravare le spese necessarie sui cittadini, sapendo anche che potremo contare sull’avanzo di bilancio 2023”. “L’addizionale IRPEF viene ovviamente calcolata in percentuale sull’imponibile, quindi l'affermazione che paga uguale sia chi ha 50 mila euro di reddito, che chi è sotto, è inesatta: chi ha 13.610 euro paga 100 euro durante l'anno, chi ha oltre 50 mila, ne paga 400”, ha chiarito Secondi, aggiungendo: “la progressività che maggiormente incide è legata appunto a cercare di far pagare meno, non è quella di facciata con le fasce e le aliquote differenziate”. “Anche dal punto di vista dell’IRPEF siamo meglio degli altri Comuni dell'Umbria di pari dimensioni, con cui condividiamo le stesse difficoltà: la differenza è che qui il tema dell'equità e della dignità delle persone è un elemento sostanziale che noi riteniamo assolutamente importante”. Sulla tassa di soggiorno, il sindaco ha sostenuto: “ci siamo allineati a tutti gli altri comuni, per avere la capacità di dare energie indispensabili alla spesa corrente su tutto quello che è promozione del territorio, da quella culturale a quella degli eventi”.  “Abbiamo condiviso tutto con gli operatori di settore, anche la clausola che esenta dalla tassa le prenotazioni già fatte per quest’anno”, ha aggiunto. Tra le altre risposte, Secondi ha evidenziato che l’aumento del costo del personale è dovuto all’adeguamento contrattuale, oltre alla spesa, che è imposta, legata ai controlli del PNRR”, mentre “i tagli allo sport sono in previsione della chiusura della piscina comunale per l’intervento di ammodernamento” e “per il PEBA siamo partiti con la progettazione”. “Va riconosciuto a questo Comune di aver fatto scelte che guardano alla crescita della città, scommettendo molto sulle giovani generazioni”, ha puntualizzato Secondi. “Non sono simboliche – ha aggiunto - partite come le dieci borse di studio da 1.000 euro ciascuna per gli studenti diplomati più bravi, che portano con sé un messaggio politico: questa amministrazione vuol dare riconoscimento al merito e alle necessità, per questo è stata anche al fianco dello sviluppo dell'Università privata e saremmo ben contenti se ci fosse anche quella pubblica, per questo è stato dato il via al percorso dell'ITS Academy che per la prima sarà anche a Città di Castello”. Il dibattito si è poi concluso con la dichiarazione di voto del consigliere del PD Domenico Duranti. “Voteremo questo bilancio perché, nonostante 600 mila euro di tagli da parte del Governo, questo bilancio ha un coraggio e questa amministrazione, questa maggioranza, non si tira indietro quando prende impegni per investire sulla città”, ha detto il consigliere, ammonendo la minoranza: “non si può chiedere continuamente di investire, come recentemente sulla rete metanifera a Nuvole su cui sono stati messi 700 mila euro, per poi dire che se si investe aumenta il debito”. Duranti ha rimarcato che “questo Comune ha avuto la capacità di realizzare progetti per circa 25 milioni di euro e ha la capacità di poterli cofinanziare: se non avesse avuto un bilancio sano non sarebbe stato in grado di farlo”.  Il rappresentate del PD ha quindi evidenziato che “quello che viene chiesto dalla minoranza al Comune di Città di Castello non accade in Umbria nelle amministrazioni che sono guidate dalle stesse forze politiche che avanzano certe istanze, come nel caso della tassa di soggiorno o delle esenzioni IRPEF”. “Perché non si vanno a vedere queste cose?”, ha domandato.

 

 


CittàdiCastelloNotizie- Agenzia stampa del Comune di Città di Castello
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