Registrati ai servizi APP IO e ricevi tutti gli aggiornamenti dall'ente
APP IO
Home Page » Documentazione » Notizie dal Comune » lettura Notizie e Comunicati

Notizie dal Comune

Un quadro dedicato al tartufo, oggetto del desiderio, la "trifola" altotiberina. La prima opera d'arte di questo genere mai realizzata utilizzando assieme ai colori naturali anche scaglie di prezioso tartufo bianco
trifola
30.10.2023 -

Un quadro dedicato al tartufo, quello più prelibato, re della tavola e oggetto del desiderio, la “trifola” altotiberina. La prima opera d’arte di questo genere mai realizzata utilizzando assieme ai colori naturali anche scaglie di prezioso tartufo bianco triturato finemente e mescolato con una particolare colla naturale. Un progetto inedito, messo in atto con straordinaria creatività e generosità dal maestro Stefano Lazzari, titolare assieme alla sorella Francesca della Bottega Tifernate, marchio leader a livello mondiale nella riproduzione di qualsiasi opera  su supporto originali grazie ad una tecnica brevettata, la “pictografia (ne hanno realizzate per il Papa, il Presidente della Repubblica, per Re Carlo III d’inghilterra e per i musei più importanti) e dal cavalier, Giuliano Martinelli, noto imprenditore della filiera del tartufo, presidente regionale del settore agro-alimentare della Cna. L'opera, "profumo di tartufo", così si chiama, presentata questa mattina in anteprima alla stampa, presso la sala del consiglio comunale insieme al sindaco Luca Secondi e all’assessore al Turismo e Commercio, Letizia Guerri, è stata progettata e realizzata con colori a tempera su tavola, con incisioni e rilievi. Per il colore del tartufo è stato utilizzato uno splendido esemplare di tartufo bianco pregiato (scovato da Giuliano Martinelli nei boschi altotiberini, grazie al fiuto dalla cagnolina “Lola”)  triturato e mescolato con colla naturale. Si tratta di un “Polittico” di 9 pezzi del formato cm “120x120”.  “L'opera – ha dichiarato il maestro Stefano Lazzari, che si è avvalso della collaborazione e competenza in materia del noto critico d’arte, Tommaso Strinati - si ispira al territorio paesaggistico e boschivo dell'altotevere con una particolare attenzione a tutto ciò che non si può vedere ma "sentire". “I colori dell'alba, momento in cui il tartufaio inizia la sua ricerca, i colori delle foglie d'autunno, la rugiada e le sagome degli alberi del bosco altotiberino, la libertà che si percepisce a stare in un bosco isolati a tu per tu con il cane che cerca e qualche volta trova il tartufo, regalando un'emozione indescrivibile. Mio papà – ha proseguito Lazzari, con un pizzico di emozione - sin da piccolo mi portava con lui per la raccolta dei funghi e per la cerca del tartufo. Crescendo, tutte queste sensazioni si sono permeate dentro di me e oggi fanno parte dei miei ricordi ma anche dei miei pensieri. Tutto questo è racchiuso nelle linee, nelle forme e nei colori che rappresentano l'opera, in un modo che possa essere "letto" anche da un bambino, senza barriere o costrizioni stilistiche. Non mi interessa rappresentare un fotogramma come in fotografia ma fissare sulla tela un ricordo, un'emozione, una sensazione provata in un preciso momento”, ha concluso il maestro Lazzari dopo aver scoperto l’opera affiancato da Martinelli, dal sindaco, Secondi e dall’assessore Guerri, annunciando di mettere a disposizione il quadro per la 43esima edizione del Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato in programma dall’1 al 5 novembre, nel centro storico di Citta’ di Castello: l’eventuale ricavato della vendita sarà devoluto alla Caritas diocesana per contribuire al sostentamento della mensa e dell’emporio alimentare. “Tra il Natale 2022 e l’inizio di quest’anno io e Stefano – ha puntualizzato il critico d’arte, Tommaso Strinati -  ci siamo cimentati in una sfida non da poco: aggiungere un segno tra i camminamenti e gli spazi delle Mura Aureliane a Roma, oggi Museo delle Mura, attraverso una sequenza pittorica creata ex novo. Il risultato è stato tra le mura, un’opera in più elementi immaginata da me e Stefano come un omaggio dedicato a un luogo carico di memoria, una installazione pittorica che attraverso l’incursione del contemporaneo regalasse un’approccio diverso a un'area archeologica nota in tutto il mondo.  L’occasione, stavolta, è nata attorno a una eccellenza assoluta del nostro paese, un oggetto del desiderio che più di qualsiasi espressione artistica attrae moltitudini di appassionati da tutto il pianeta, il tartufo. Le eccellenze gastronomiche funzionano a meraviglia, sono attrattori turistici e prodotti identitari nei quali si riconosce un'intera comunità.  Il risultato è un polittico, nove elementi quadrati accostati l’uno all’altro, realizzato a tempera su tavola mescolando il tartufo stesso tifernate ai colori. I toni tipici del paesaggio umbro autunnale, dichiarati nelle foglie sparse e in uno scorcio di orizzonte agli angoli del polittico, si legano a particolari ravvicinati del tartufo stesso che diventa una presenza iconica, fuori dal tempo, occupando tutto il campo scenico come una scultura monumentale che si appropria dello spazio. Tutto attraverso il linguaggio che Stefano ha ormai collaudato: tagli netti, sintesi e un sapore quasi pop condito da toni puri e vivi”, ha concluso Strinati. Un progetto inedito, il primo realizzato in questa maniera utilizzando proprio il tartufo mescolato al colore, che è stato promosso a pieni voto dal sindaco Luca Secondi e dall’assessore Letizia Guerri, grati a Lazzari e Martinelli anche per la finalità benefica dell’iniziativa che conferma la connotazione solidale che spesso vede protagonisti gli attori principali della filiera del tartufo, dai cavatori agli imprenditori alle associazioni di categoria. “Ne siamo sicuri, questo quadro che omaggia sua maestà il tartufo e inebrierà l’ambiente con il suo profumo sarà al centro dell’attenzione dei visitatori della imminente 43esima edizione del Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato: accanto alle mille possibilità di degustazioni, partecipazione ad eventi di livello internazionale ed altre iniziative anche l’arte e la cultura entrano a pieno titolo nel programma della rassegna”, hanno concluso Secondi e Lazzari. Un quadro, che vuol essere un omaggio infine alla città, Citta’ di Castello, la patria di Alberto Burri, Monica Bellucci, culla del Rinascimento con Raffaello e Signorelli,  terra dove nasce una trifola su tre in Italia e si conferma la capitale dei tartufai, i veri protagonisti della cerca del prelibato e profumato prodotto, re del bosco, assieme ai loro cani, campioni del fiuto di diverse razze. Per quanto concerne il numero di raccoglitori autorizzati, oltre mille, il Comune di Città di Castello ed il comprensorio altotiberino è secondo, a livello nazionale, come incidenza dei tartufai sulla popolazione. Dati che confermano la tendenza in aumento dei cercatori attivi nel momento in cui si avvicina la data del taglio del nastro “del Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato”, dal 1 al 5 Novembre,  la manifestazione con cui il Comune, nel segno delle novità e delle sorprese, proietterà nel futuro la storia della mostra mercato che Città di Castello dedica da 43 anni al tubero più famoso e desiderato. Da inizio anno sono stati rilasciati da Afor Umbria, Agenzia Forestale Regionale, 38 nuovi tesserini. Tra i nuovi raccoglitori ci sono anche   giovani di età   compresa 16 – 25 anni; fra questi 3 ragazze che si sono avvicinate alla ricerca dei  tartufi per vari motivi, forse perché il fidanzato  il padre o un amico  è già possessore del tesserino  o semplicemente per poter passeggiare e  stare a contatto con la natura. La figura secolare del “cavatore”, pur nel rispetto della tradizione, cambia pelle ed assume i connotati di giovani, donne in aumento, sempre più interessati alle passeggiate nei boschi con il proprio cane e perché no anche alla possibilità di trarre guadagno da un hobby che gli stranieri, per esempio, guardano sempre con grande interesse.

 


Condividi