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Notizie dal Comune

Approvato il nuovo regolamento per gli orti comunali assegnati ai pensionati: scompare l'ISEE e vengono destinati due appezzamenti a progetti rivolti a persone con disabilità
orti sociali
22.07.2023 -

L’ISEE non sarà più un requisito per l’assegnazione ai pensionati degli orti comunali nel quartiere Madonna del Latte, tra i quali due appezzamenti saranno utilizzati dal Comune per sviluppare esperienze di coltivazione della terra rivolte alle persone con disabilità e favorire lo scambio intergenerazionale con gli anziani assegnatari dei terreni. Il Comune si riserverà inoltre la possibilità di affidare la gestione degli orti a soggetti esterni, favorendo il ricorso a enti del terzo settore. Sono le principali novità che il consiglio comunale ha introdotto nel regolamento per i pensionati assegnatari di appezzamento di terreno da coltivare ad orto su area di proprietà dell’amministrazione comunale di Città di Castello, approvando con 16 voti favorevoli (PD, PSI, Lista Civica Luca Secondi Sindaco e Lega) e due astensioni (FDI e Unione Civica Tiferno) la nuova disciplina degli appezzamenti di terreno di proprietà comunale da adibire a uso ortivo, che l’amministrazione comunale affida ad uso gratuito per “stimolare e agevolare l’impiego, senza fini di lucro, del tempo libero della popolazione in età pensionabile, in attività ricreative volte a favorire la socializzazione nonché la diffusione e la conservazione di pratiche sociali e formative tipiche della vita rurale, ma anche ridurre la solitudine e l’emarginazione, permettendo di esercitare una attività di alto valore sociale”. L’assessore alle Politiche Sociali Benedetta Calagreti ha illustrato la proposta della giunta di modificare e integrare il regolamento, parlando della “necessità di migliorare la gestione degli orti e di far fronte ai cambiamenti intervenuti negli ultimi tempi e alle mutate esigenze emerse più recentemente”. “Vogliamo dare una risposta più efficace anche alle semplici esigenze di manutenzione ordinaria e straordinaria, viste le richieste sempre più frequenti, ma anche  valorizzare le potenzialità degli orti, che sono un servizio importante che il comune offre alle persone anziane”, ha detto l’assessore, evidenziando tra gli interventi più rilevanti “l’eliminazione dell’ISEE, perché ci è sembrato un po’ contradditorio rispetto alla finalità degli orti che non quella del sostentamento alimentare, ma della socializzazione e di favorire un invecchiamento sempre attivo dei pensionati”. “Inoltre – ha proseguito l’assessore – abbiamo introdotto la possibilità di una gestione esterna degli orti, possibilmente di un ente del terzo settore, per ottimizzare anche l’utilizzo delle risorse che il Comune mette a disposizione annualmente”.  “C’è poi una modifica a cui tengo particolarmente – ha concluso Calagreti - che è quella di destinare due appezzamenti a finalità sociali, dando vita a progettualità che possano coinvolgere ragazzi con disabilità, anche per creare una relazione intergenerazionale che sia positiva dal punto di vista terapeutico e permetta agli anziani di mettere a disposizione la propria esperienza”.  Il consigliere del PSI Luigi Gennari è intervenuto per sostenere che “la proposta dell’esecutivo è sicuramente migliorativa”, ringraziando l’assessore e chiedendo di comprendere meglio alcuni aspetti, tra cui le caratteristiche delle installazioni consentite per gli attrezzi e delle superfici coltivabili. A sottolineare il lavoro positivo degli uffici e dell’assessore Calagreti è stato anche il consigliere del PD Massimo Minciotti, che ha preso atto dell’esigenza di “intervenire a distanza di sette anni su un regolamento che non era più al passo con i tempi”. “Sono contento delle migliorie, in particolare del fatto che non si richieda più l’ISEE ai pensionati, che rappresentava un limite incomprensibile per la coltivazione di un orto”, ha detto Minciotti, nel complimentarsi con Calagreti “per la decisione di puntare su enti del terzo settore per la gestione degli orti e di riservare due appezzamenti a progetti rivolti a persone con disabilità, una scelta di cui sono molto contento”. “Chiedo però – ha puntualizzato Minciotti - che il Comune controlli che i pensionati assegnatari degli orti siano in grado di provvedere alla loro coltivazione, per evitare che ci sia poi chi ne gestisce 4 o 5, ma anche che venga assicurato il necessario decoro degli appezzamenti e siano rispettati i confini”. Nel rimarcare la bontà degli intenti del regolamento, la capogruppo di FDI Elda Rossi si è soffermata sulla previsione di “una gestione affidata a un soggetto del terzo settore, sul quale ricadrebbero poi tantissimi compiti”. “Mi chiedo perché la gestione non potrebbe essere di competenza di un ufficio comunale, mi crea dubbi la scelta di affidarsi a soggetti esterni”, ha chiarito la rappresentante della minoranza. A condividere la scelta di rimuovere il parametro dell’ISEE è stato anche il capogruppo della Lega Valerio Mancini, che ha evidenziato l’opportunità di “investire in altri luoghi per sviluppare una progettualità legata all’agricoltura sociale per le persone con disabilità”. In sede di replica l’assessore Calagreti ha fornito alcune precisazioni, evidenziando che “la graduatoria per l’assegnazione degli orti, avendo rimosso l’ISEE, verrà stilata in ordine cronologico di presentazione delle richieste”. L’assessore ha evidenziato che “da quando esistono gli orti ,non si è ma avvenuto che delle persone rimanessero senza un terreno”. “Nell’eventualità in cui ci fossero degli orti non assegnati comunque, ci riserveremo di aggiungerli ai due già previsti per finalità sociali”, ha chiarito l’assessore, che ha esplicitato anche la previsione di una gestione esterna. “Attualmente c’è un comitato di gestione composto dai pensionati e il Comune porta avanti tutta le questioni burocratiche”, ha spiegato Calagreti, che ha aggiunto: “il problema è che la gestione degli orti richiede un’attenzione costante e continui interventi di manutenzione”. “L’affidamento a un gestore – ha fatto intendere l’assessore - non comporterebbe maggiori oneri per l’amministrazione, ma solo l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse che sono già destinate”. Calagreti ha quindi chiarito che esistono già diverse realtà che si occupano di agricoltura sociale e sono supportate dal Comune con diverse progettualità. “La previsione di due terreni per le persone con disabilità – ha dunque precisato - non risponde dunque a questa finalità, ma proprio all’intenzione di creare interazioni positive tra pensionati e ragazzi”.  

 


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