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Notizie dal Comune

Il concerto delle "conchiglie": dal palco del teatro ai laboratori e sezioni del museo "Malakos", il polo scientifico privato più grande d'Europa ha ospitato "per la prima volta" in Italia
melodie di sabbia
18.12.2021 -

Conchiglie, musica, effetti speciali e disegni di sabbia aspettando in Natale. Spettacolo unico (il primo in Italia), ricco di suggestione e fascino, quello andato in scena in una location davvero inedita, al museo del polo scientifico, “Malakos”, la collezione privata  più grande d’Europa, con circa 600mila esemplari catalogati in un’apposita banca-dati, fruibile per tutti dal portale di Research Gate, ospitata da oltre 15 anni nel complesso presso Villa Cappelletti del Centro delle tradizioni popolari “Livio Dalla Ragione” a Città di Castello. Fra esemplari rari, come le conchiglie, Pleurotomarie charlestonensis, Cypraea barclayi, Conus Cervus e Marea tigris, lumache di terra dalle dimensioni decisamente extralarge, predatori marini dal veleno mortale ed un imponente  barriera corallina, ricostruita da materiali di un sequestro del corpo forestale dello stato con specie mai viste, i maestri, Christian Riganelli alla fisarmonica e Fabio Battistelli, al clarinetto, hanno portato in scena nell’improvvisato teatro “naturale”, uno spettacolo-concerto “mozzafiato” che ha più volte richiamato il “bis” degli spettatori presenti. La musica, “pezzi” icona della melodia internazionale, da Ennio Morricone a Nino Rota, da Pixinguinha ad Astor Piazzolla, ha raccontato ed accompagnato le suggestive immagini di sabbia della sand artist, Paola Saracini, che manipolando la sabbia stessa ha disegnato le emozioni con l’esclusivo ausilio delle mani. Per l’occasione gli artisti hanno voluto dedicare un brano in prima assoluta al museo Malakos e a Raffaello (fino al 9 gennaio 2022 e’ in corso alla Pinacoteca, la mostra “Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo) mentre la sabbia magica trasformata in vere e proprie opere d’arte, dalla sand artist marchigiana, ha riflesso sullo schermo alle spalle dei musicisti, l’immagine del palazzo Ducale di Urbino e il volto del giovane “divin pittore” con lo sguardo su Città di Castello nel primo periodo della permanenza nel capoluogo altotiberino. “Melodie di Sabbia”, il nome del concerto-spettacolo, sempre attraverso la performance di Paola Saracini ha illustrato sia il mondo marino con i suoi gioielli, sia le musiche originali del maestro Riganelli. Il particolare tributo a due grandi compositori del nostro tempo (Nino Rota ed Ennio Morricone) nonché al “divin pittore” hanno davvero colpito nel segno per la straordinaria bellezza e creatività. L’artista marchigiana si è detta onorata di esibirsi nel Museo Malakos per le suggestioni visive legate al mare e quindi alla sabbia, elemento su cui si basa la sua arte, nella quale in pochi attimi tutto si crea e si distrugge. Le illustrazioni di sabbia infatti sono opere d’arte effimere, che appaiono e svaniscono perdendosi nella realtà ma permanendo solo nella memoria degli spettatori. “E’ stato davvero emozionante sperimentare in un luogo diverso da un teatro o contenitori tradizionali queste contaminazioni musicali ed artistiche grazie alla straordinaria esibizione di Paola Saracini, attorniati da conchiglie di tutti i mari, laghi e fiumi del nondo in un luogo magico dove la scienza e lo studio costituiscono una vera e propria eccellenza punti di riferimento a livello mondiale”, hanno precisato i maestri, Christian Riganelli e Fabio Battistelli al termine dell’inedito concerto confidando di non aver provato “emozioni cosi’ forti e uniche come in nessun altro teatro o palcoscenico”. “Con questa unica e spettacolare rappresentazione di eccellenze artistiche, musicali e scientifiche, in un luogo di straordinaria bellezza e fascino come il museo malacologico diretto dal Professor, Gianluigi Bini, abbiamo dato un contributo di arricchimento del patrimonio culturale regionale e nazionale, dimostrando tra l’altro con grande efficacia la versatilità di contenitori come questo del complesso di Villa Cappelletti che potranno rappresentare un esempio anche per altre iniziative. Il polo scientifico Malakos ormai consacrato a livello internazionale come vera e propria eccellenza del settore da oggi ha aperto le porte anche ad altre forme di cultura, storia ed arte, un esempio di straordinaria integrazione che ci rende orgogliosi”, ha precisato l’assessore alla Cultura, Michela Botteghi, presente assieme all’assessore al Turismo e Commercio, Letizia Guerri, che ne ha sottolineato anche “la valenza in termini di promozione del territorio in ambito internazionale del territorio”. Il museo “Malakos” nasce nel 2005 per volontà del Professor, Gianluigi Bini, 70 anni, biologo fiorentino trapiantato da oltre 20 anni a Città di Castello, un’autorità in materia ( Aubry, noto malacologo di fama mondiale gli ha dedicato una specie, “Cinguloterebra binii” per il grande contributo apportato alle scienze malacologiche)  Il Polo scientifico è ormai divenuto vero e proprio riferimento internazionale della scienza e della malacologia:  su iniziativa del “Museum National D’Histoire Naturelle” di Parigi, la massima istituzione in materia, il prossimo anno a marzo sarà sede di due settimane di approfondimento di esperti e studiosi di fama mondiale.

 


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