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Tartufo fra amarcord futuro: così è nata oltre 40 anni fa la mostra del tartufo bianco. Nei giorni in cui si celebra a suon di trifole record il programma della 43 edizione del Salone Nazionale Bianco Pregiato
tartufo
02.11.2023 -
Tartufo fra amarcord  futuro: così è nata oltre 40 anni fa la mostra del tartufo bianco. Nei giorni in cui si celebra a suon di trifole record il programma della 43 edizione del Salone Nazionale Bianco Pregiato in corso di svolgimento fino a domenica 5 novembre nel centro storico tifernate, i protagonisti di allora e quelli di oggi si sono ritrovati per celebrare un evento che ha segnato i costumi, la storia e la tradizione di un territorio sempre più proiettato in ambito nazionale. Su iniziativa del comune e del comitato organizzativo della manifestazione si è svolta presso il Salone del Gusto dell’Asp “G.O. Bufalini” una serata di presentazione, alla stampa regionale e  nazionale, ai giornalisti del settore eno-gastronomico, ai “cavatori” e alle aziende del settore tartuficolo, del programma dell’edizione 2023 del “Salone”, un occasione anche per ricordare i protagonisti che a vari livelli hanno contribuito alla nascita e crescita della rassegna. “La svolta è arrivata in occasione di una cena, fui invitato da un collega della Comunità Montana, noto tartufaio: tutti pagavano il costo della cena,  il tartufo veniva offerto in abbondanza su crostini, tagliatelle e carne  dal tartufaio che ti aveva invitato, era sabato 16 Dicembre del 1978. Iniziai a chiedere quanto tartufo veniva trovato nel corso della stagione della trifola, erano quintali. Tutto il nostro territorio era ricco di tartufo.  La mia insistenza sull’organizzare la mostra come c’era da diversi anni a Norcia, per tartufo nero, convinse l’allora Presidente della Comunità Montana Luigi Angelini, ad organizzare la prima edizione della Mostra del Tartufo  Prodotti del bosco. Il presidente Angelini  mi disse “ se ritieni opportuno organizzare la Mostra, fallo con  l’Associazione Tartufai e col suo Presidente Alessandro Ghigi” era il  28 Novembre 1980.  La data fu stabilita da Ghigi perchè la settimana prima della mostra cambiava la luna e ci sarebbe stata la  nuova “fioritura” della trifola”. Nel racconto, a tratti commovente, denso di passione e senso di appartenenza, Elio Vagnoni, giornalista, responsabile dell’Ufficio Stampa della Comunità Montana per decenni, ha raccontato in breve come è nata la mostra del tartufo bianco di Citta’ di Castello che anno dopo anno si è ritagliata un ruolo di primo piano nel panorama nazionale,  specie negli anni 80 e 90, guadagnato la ribalta di tv e mezzi di informazione bn al di fuori dei confini umbri. “La Mostra – ha precisato Vagnoni prima di ricevere una targa ricordo dal sindaco Luca Secondi e dall’assessore al Commercio e Turismo, Letizia Guerri - fu allestita sotto le Logge di Palazzo Bufalini, al tartufo  facevano degna cornice funghi,castagne, i Vini dei Colli Altotiberini,  alcune  Pro Loco  e gli artigiani, ferro battuto, ceramista,  cestaio e impagliatore di sedie. Visto il successo della Mostra e il poco spazio delle Logge la Mostra traslocò per alcune  edizioni al piano terra degli ex essiccatoi del tabacco, a Rignaldello, dove gli spazi enormi  permisero di allestire  tante iniziative collaterali tra le quali la Mostra dei disegni degli alunni delle elementari sul tema Flora e Fauna del nostro territorio, mostra che registrò un grande successo con centinaia e centinaia di disegni ed elaborati che furono tutti messi in mostra”.  La serata, condotta da Francesco Mancini è poi proseguita con il conferimento di altri attestati ufficiali a partire da chi alla fine anni 70 ed inizio anni 80 ha ricoperto il ruolo di vice-Presidente e Presidente  dell’allora Comunità Montana-Usl Alto Tevere Umbro, il giornalista e senatore Walter Verini. Di ricordi in ricordi sempre quegli anni in cui ebbe inizio la mostra c’era a Citta’ di Castello un giovane chef, Pierluigi Manfroni, che assieme alla moglie Santina ha realizzato piatti memorabili esaltando il tartufo bianco conquistando i palati più sopraffini di vip, giornalisti, personaggi dello sport, della cultura dello spettacolo, prima fra tutte una giovanissima Monica Bellucci. Il suo locale e la sua maestria in cucina sono diventati parte integrante della storia della mostra. Nella serata dedicata alla stampa e alla storia della mostra del tartufo, che a vari livelli hanno promosso con i loro servizi in tutti i mezzi di informazione dal 1980 in avanti la rassegna e  con essa il territorio, la città e le sue bellezze non poteva mancare, Carlo Fuscagni, tifernate “doc”, compianto grandissimo giornalista a lungo direttore di Rai 1, poi protagonista nel cinema, che, in particolare nella serata di gala in una nota discoteca è riuscito a portare a Città di Castello personalità di livello internazionale del giornalismo, della cultura  dello spettacolo. La nipote Fabrizia Fuscagni ha ritirato la targa consegnata dal sindaco. Ancora ricordi  e gratitudine doverosa per chi purtroppo, scomparso da anni, assieme a Fuscagni ha contribuito alla notorietà della mostra: Sandro Ceccagnoli, altro tifernate verace, straordinario capo redattore del Tg1.  Il figlio Riccardo, giornalista del Tg5 e la mamma Anna Maria Guadagni hanno ritirato la targa dall’assessore Guerri, pronunciando parole che hanno commosso tutti i presenti. Le reti Rai e Mediaset più le emittenti locali sono state a  lungo “trampolini” di lancio per la mostra. A tale proposito il comune ed il comitato della Mostra del Tartufo, ora Salone Nazionale ha attribuito riconoscimenti ufficiali al direttore del Tg1 Rai Gian Marco Chiocci, da qualche mese alla guida del tg ammiraglia della Rai. Spesso il Tg1 negli anni 80-90 e non solo ha riservato a Citta’ di Castello ampio risalto, grazie a Fuscagni e Ceccagnoli. Ancora un altro grande protagonista prima in Rai con Fuscagni, Ceccagnoli, Mentana, Mollica, Sposini e poi a Mediaset, al Tg5 che ha fondato, il direttore, Clemente Mimun, spesso in quegli anni a  Citta’ di Castello assieme a tanti protagonisti della lunga avventura della mostra del tartufo e del fumetto, da Pieluigi Manfroni, Elio Vagnoni e Gianfranco Bellini. “Anche al direttore Mimun  - ha detto il sindaco Secondi - una targa con gratitudine, affetto e riconoscenza per l’attenzione che spesso ha riservato e riserva alla nostra città e alle sue eccellenze”. Infine sempre per rimanere in quegli anni gloriosi un altro grande giornalista spesso a Citta’ di Castello insieme agli altri direttori prima in Rai poi a Mediaset, l’attuale direttore del Tg La7 Enrico Mentana. Riconoscimento doveroso anche sempre in ambito Rai dalla sede regionale che ha seguito la mostra del tartufo e non solo promuovendo tutte le eccellenze della città. Il sindaco Secondi  l’assessore Guerri hanno consegnato la targa al capo redattore della Tgr Umbria Luca Ginetto. “La stampa ad ogni livello è stata fondamentale e lo sarà in futuro per far conoscere le nostre bellezze ed eccellenze fra cui il tartufo. Grazie a nome della comunità tifernate”. A rendere memorabile la serata un piatto ricordo con le date simbolo realizzato dall’azienda Ceramiche Noi e consegnati dal responsabile commerciale Lorenzo Giornelli.  La degustazione di piatti della tradizione è stata realizzata dagli alunni dell’International Campus “Baldelli-Patrizi-Cavallotti”, e del corso di ristorazione dell’Asp “Bufalini” (una vera  propria istituzione con oltre 100 anni di storia) dove ci troviamo con la supervisione dei docenti Emanuele Ascani, Sara Sensi, Luca Zara, Diego Celestini, Gessica Cii, Raffaele Capuano e lo chef Andrea Cesari. Una menzione speciale infine al maestro Stefano Lazzari, titolare assieme alla sorella Francesca della Bottega Tifernate, marchio leader a livello mondiale nella riproduzione di qualsiasi opera  su supporto originali grazie ad una tecnica brevettata, la “pictografia e al cavalier, Giuliano Martinelli, noto imprenditore della filiera del tartufo, presidente regionale del settore agro-alimentare della Cna  per aver realizzato un quadro dedicato al tartufo, quello più prelibato, re della tavola e oggetto del desiderio, la “trifola” altotiberina. La prima opera d’arte di questo genere mai realizzata utilizzando assieme ai colori naturali anche scaglie di prezioso tartufo bianco triturato finemente e mescolato con una particolare colla naturale. L'opera, "profumo di tartufo", così si chiama, presentata ieri mattina in anteprima alla stampa, ed ora in vetrina nel centro storico nei padiglioni della mostra.

 

 


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