Oltre duecento bambini uniti dalla stretta di mano hanno formato una catena umana e composto la parola più auspicata in questo momento, “pace”, a caratteri cubitali al centro del terreno di gioco dello stadio “Corrado Bernicchi” a Città di Castello: e dopo le prime note della canzone-icona “imagine” di John Lennon si sono levati in cielo centinaia di palloncini gialli e azzurri con i bigliettini scritti di proprio pugno dai piccoli messaggeri di pace per dire no alla guerra. Una inedita e commovente iniziativa che di fatto per qualche minuto ha lasciato tutti i presenti, rappresentanti istituzionali, il sindaco, Luca Secondi, l’assessore alle Politiche Scolastiche, Letizia Guerri, le maestre, i genitori dei bambini con il fiato sospeso, il nodo alla gola e la speranza che un piccolo gesto spontaneo possa contribuire in parte a far spengere i cannoni di guerra. “Doniamo i nostri sorrisi, apriamo i nostri cuori, gioiamo sempre. Tendiamo la mano ai fratelli, disegniamo arcobaleni d’amore e la pace diventerà il nostro modo di vivere”, questo il messaggio di pace impresso in tre lingue, italiano, russo ed ucraino, nei bigliettini appesi ai palloncini colorati che sono volati in cielo scritti dai bambini delle scuole anche da Alexander, russo e Oleksandr (della scuola primaria La Tina) compagno di banco e amico, proveniente da un piccolo paese dell’Ucraina da qualche giorno in Italia con la mamma e la sorellina ospite della comunità tifernate. Il padre è rimasto in Ucraina con l’esercito a difendere il proprio paese dall’invasione russa. Una storia struggente davvero emblematica di amore e solidarietà che oggi più che mai rappresenta un simbolo, una speranza che i piccoli messaggeri di pace hanno scritto insieme nel momento in cui i “grandi” d’Europa e del mondo si confrontano per cercare la via di uscita ad una tragedia immane. “I primi momenti di grande emozione sono stati superati grazie all’aiuto di un compagno di classe, Alexander, di origine russa, che ha facilitato l’accoglienza e l’inserimento del nuovo amico – spiega Letizia Guerri, assessore alle Politiche Scolastiche che assieme ai dirigenti scolastici ed insegnanti ha coordinato l’iniziativa - ed ha assunto il ruolo di traduttore, permettendo una più facile comunicazione tra il nuovo compagno ucraino, le maestre e gli altri alunni. I bambini hanno dato una vera lezione di vita, attraverso il loro esempio e la spontaneità con la quale hanno saputo accogliere il nuovo compagno, senza sovrastrutture, né pregiudizio alcuno, ma consapevoli delle difficoltà che Oleksandr ha dovuto subire, costretto ad abbondare tutto per affrontare una realtà completamente nuova. Ha raccontato che viene da un piccolo paese che è contento di essere in Italia insieme alla mamma e alla sorellina, anche se il suo papà è rimasto a combattere in Ucraina e a lui manca molto; infine, ha aggiunto di essere bravo in matematica. Dopo aver giocato nel giardino della scuola, i bambini sono stati invitati dalle docenti a riflettere sul concetto di pace. “Dalle loro riflessioni – ha concluso Guerri - è nata la bellissima poesia che è volata oggi in cielo con i palloncini direttamente dalle mani dei due piccoli messaggeri di pace che l’hanno scritta insieme ai loro compagni”. “Questa storia – ha detto il sindaco, Luca Secondi - ci insegna che dai bambini possiamo solo imparare se affrontassimo la quotidianità con i loro occhi che non vedono mai nell’altro un nemico ma semplicemente un altro essere umano: il mondo sarebbe un posto migliore per tutti. Oggi da Città di Castello con orgoglio e speranza si è levato in cielo un messaggio di pace e di fratellanza fra i popoli che rimarrà per sempre nei nostri cuori”. “Una iniziativa spontanea, commovente che ha coinvolto a tutti i livelli le scuole primarie e paritarie della nostra città. I bambini – ha concluso il sindaco - guidati dai loro insegnanti, dai dirigenti scolastici si sono calati con entusiasmo in questo ruolo straordinario di piccoli messaggeri di pace ed oggi si sono stretti con il sorriso e la speranza nel cuore in un abbraccio sincero attorno ad Alexander e Oleksandr e tanti altri coetanei simboli di questa bellissima giornata”. “Un grazie sentito a tutte le scuole, insegnanti, bambini e genitori che stanno accogliendo a braccia aperte bambini e bambine, ragazzi e ragazze che arrivano dalle terre della guerra nella nostra comunità. La solidarietà concreta della nostra comunità è davvero straordinaria”.
(foto Farm Studio Factory)