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Notizie dal Comune

WEEK-END FERRAGOSTO, TANTE PRESENZE IN CITTA': E' IL CAMPANILE CILINDRICO, UNO DEI POCHI ESEMPI DI QUESTO GENERE NEL CENTRO-ITALIA, L'OGGETTO DEL DESIDERIO DEI TURISTI
Campanile
16.08.2020 -

 

E’ il  Campanile cilindrico, ubicato vicino alla Basilica Cattedrale dei SS. Florido e Amanzio e all’antica canonica uno dei simboli architettonici di Città di Castello l’oggetto del desiderio dei turisti e visitatori in questo week-end di ferragosto che segna la ripresa con il pollice all’insù di presenze in citta’ sia italiane che straniere. Un vero e proprio boom di visite e richieste di informazioni da parte dei turisti. Il monumento, costituisce uno dei rari esempi di struttura cilindrica, in tutto il Centro-Italia e non solo, che lo rende particolare, caratteristico ed assolutamente inconfondibile. Lo conferma il parroco della cattedrale Don Alberto Gildoni che parla senza mezzi termini di richieste continue di informazioni e di accesso all’originale monumento “icona” della storia cittadina da parte di turisti italiani e stranieri, di famiglie ed in particolare dei bambini innamorati di quel campanile “rotondo”. “Da qualche giorno e’ una fila ininterrotta di persone, turisti in particolare, che, dopo aver visitato la cattedrale tra l’altro interessata dal restauro degli affreschi del presbitero, chiedono informazioni e manifestano intenzione di voler salire fino alla sommità del campanile cilindrico sicuramente suggestivo ed unico nel suo genere”, precisa Don Alberto Gildoni poco prima di celebrare la Santa Messa e ricordare tutte le misure anti-Covid messe in atto dalla diocesi nei luoghi di culto e nel vicino Museo Diocesano (direttrice Catia Cecchetti) che registra presenze record. Dunque il campanile cilindrico ormai è meta obbligata dei turisti nel tour tradizionale cittadino fra Rinascimento (tante persone alle Pinacoteca Comunale dopo il boom di presenze la viglia di Ferragosto per l’abbinamento inedito con il mistero della Sora Laura) e arte contemporanea con i Musei Burri, Palazzo Albizzini, “gettonatissimi”, fino ai luoghi simbolo dell’artigianato storico come il Museo della Tela Umbra, la Tipografia Grifani-Donati, il Centro di Garavelle con Malakos e il percorso unico alla riscoperta delle rarità e rassegna di conchiglie da tutto il mondo. Tanti appassionati e visitatori oggi anche per l’edizione ferragostana di “Retrò”, la rassegna mensile di antiquariato, oggettistica antica, rigatteria, hobby, collezionismo promossa dall’amministrazione comunale di Città di Castello, che si svolge nel centro storico. Come nella passata edizione di luglio, quando alla ripresa della rassegna dopo il lockdown venne raggiunta la quota di circa 120 espositori, Retrò occupa la massima superficie mai utilizzata nel centro storico, che si estende su piazza Garibaldi, piazza Matteotti, corso Cavour e piazza Fanti, nel pieno rispetto delle disposizioni finalizzate al contenimento della diffusione del Coronavirus. “Presenze e segnali che fanno ben sperare per il futuro, Città di Castello, con i suoi simboli della storia locale come il Campanile Cilindrico, i suoi edifici e contenitori di rara bellezza, i musei, le manifestazioni faro come Retrò, senza dubbio torna ad essere dopo un periodo di emergenza, vissuto da tutti, il baricentro dell’offerta turista dell’Alta Umbria e della regione. Un particolare ringraziamento a tutti coloro che in questi giorni di festività ferragostane, Vigili Urbani, uffici commercio e turismo, personale in reperibilità ed uffici informazioni hanno lavorato senza sosta per garantire servizi essenziali per tutti coloro che hanno scelto la nostra bellissima citta’ anche per un breve soggiorno”, hanno dichiarato il sindaco e l’assessore al Turismo e Commercio. CDCNOT/20/08/16/COMINLINEA/325/GGAL

 

LA SCHEDA Il Campanile cilindrico, ubicato vicino alla Basilica Cattedrale dei SS. Florido e Amanzio e all’antica canonica, rappresenta uno dei simboli architettonici di Città di Castello. Il monumento, costituisce uno dei rari esempi di struttura cilindrica che lo rende particolare, caratteristico ed assolutamente inconfondibile. Sulle origini della sua costruzione non esiste una documentazione specifica. Poche annotazioni indirette ci giungono attraverso le “Memorie ecclesiastiche e civili di Città di Castello” del vescovo tifernate Mons. Giovanni Muzi.

Il riferimento più antico risale all’anno 1283 quando il Comune tifernate destina una “rata” di moneta da devolvere alla “già cominciata costruzione del Campanile della Cattedrale”. Alcuni studi condotti da Mario Salmi lo datano al sec. XI riscontrando nei metodi costruttivi che in “tempo romanico” giungono dall’aretino, tipici dell’arte bizantino-ravennate, un movimento che faceva capo all’architetto Maginardo. Il campanile sorgeva isolato sul sagrato, prima dell’ampliamento rinascimentale della sacrestia della Basilica Cattedrale che finì per celarne l’ingresso originale, ancora testimoniato dall’archetto in cotto e dal sottostante stipite in pietra su cui si appoggia. Gli strati del paramento murario ci indicano le diverse fasi di realizzazione. La parte inferiore romanica è la più antica (secc. XI-XII) ed è realizzata a piccoli conci di pietra, mentre la congiunzione superiore gotica, caratterizzata da un doppio ordine di aperture di pietra arenaria, indica interventi successivi risalenti al 1283-84. La costruzione si completa forse già verso la metà del XIV secolo. Infatti nel 1369 “il Capitolo col permesso del vescovo provvede alla restituzione di 100 fiorini d’oro avuti in prestito da Gerozzo di Piero per ripristinare i tetti della chiesa e del campanile ed i beni della Canonica devastati l’8 luglio 1368”. Ancora un altro documento attesta che il 22 agosto del 1480 in una “Volta del Campanile del Duomo” si conservavano le carte dei privilegi e riforme degli uffici civili. La struttura, alta 43,50 mt. con un diametro medio di 7 mt. ed uno spessore medio della muratura di 1mt., termina con un coronamento a cono in cui è ubicata la cella campanaria ospitante 3 campane. A piano terra dove in origine era l’ingresso, oggi in parte celato dalla costruzione dell’adiacente Basilica, è ubicata la sacrestia. L’accesso attuale si trova a livello superiore e si raggiunge tramite una scala a chiocciola in pietra ricavata nello spessore delle murature di un fianco della Cattedrale. Proseguendo attraverso un piccolo ballatoio realizzato su arco in mattoni, si raggiunge la sommità tramite sistemi di scale e pianerottoli di sosta ricostruiti in legno di castagno. Nella cuspide è stata reinstallata la sfera di metallo ricoperta di lamine di oro zecchino in sostituzione della precedente deteriorata dal tempo, al cui interno è stata collocata una pergamena a ricordo dei lavori di ristrutturazione e consolidamento effettuati. La visita è possibile tutti i giorni escluso il lunedì accedendo alla biglietteria del Museo Diocesano in Piazza V. Gabriotti 3/b dove è possibile acquistare anche la Carta Ecclesia per usufruire di agevolazioni in oltre venti musei convenzionati civici e ed ecclesiastici dell’Umbria e della Toscana.

 

 

 

 


CittàdiCastelloNotizie- Agenzia stampa del Comune di Città di Castello
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