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Notizie dal Comune

IN OCCASIONE DELLA RIAPERTURA, COLLOCATA LA GRATA DELLE MONACHE IN PIANCOTECA GRAZIE AL ROTARY CLUB E ALL'ARTISTA LUCIO DUCHI
pinacoteca
29.05.2020 -

 

 

 

 

Fase due anche per la Cultura: oggi a Città di Castello ha riaperto i battenti la Pinacoteca comunale a Palazzo Vitelli alla Cannoniera e per l’occasione è stata collocata la grata delle monache risalente al 1500, dopo il restauro finanziato dal Rotary Club.

“Oggi riaprono i nostri musei, Pinacoteca e Malakos” ha commentato l’assessore tifernate alla Cultura Vincenzo Tofanelli “Abbiamo dato tutte le disposizioni per aprire in sicurezza con il distanziamento per i turisti. Proprio oggi in videoconferenza con l’assessore regionale Agabiti, abbiamo discusso l’idea di una card per tutti i musei dell’Umbria nello spirito di allungare i tempi di permanenza dei visitatori. Ringrazio il presidente del Rotary perche è stata ripristinata dentro la Pinacoteca e sarà un valore aggiunto. Stiamo lavorando anche alla riapertura della Biblioteca in forme alternative ma per la presenza dobbiamo attendere. Ma anche la Biblioteca ripartirà sperando che possa tornare ad essere quella di prima”.

Silvia Consigli, operatrice del Poliedro, la cooperativa che gestisce il museo tifernate, ha aggiunto: “Siamo molto felici di riaprire dopo questo lungo periodo di stop. E’ un invito soprattutto ai tifernati. Non andate in giro, venite a trovarci, perché il percorso è stato riarticolato in sicurezza, in modo da separare l’entrata e l’uscito. Gli orari sono dalle 9.00 alle 14.30 e dalle 18.30 alle. Riapriamo con una bella sorpresa la grata delle monache che fu commissionata da Beatrice Vitelli, figlia di Alessandro Vitelli e Angela Paola di San Secondo Rosso Parmense. La troveranno all’ingresso”.

Giorgio Ceccarelli, residente del Rotary Club di Città di Castello si è detto “molto orgoglioso per aver contribuito al recupero di questa importante opera, che risale al 1500 e probabilmente su commissionata da Beatrice Vitelli quando nel 1536 entrò nel monastero. Abbiamo pensato che in questo momento di ripartenza, oltre alle attività economiche, anche il ritorno al bello, alla cultura e al valore aggiunto che conferisce al territorio potesse essere di stimolo per tutti oltre che ciò che distingue l’Italia nel mondo. Ringrazio il sindaco Luciano Bacchetta, la Soprintendenza che ha autorizzato il trasferimento, il maestro d’arte Lucio Duchi che ha eseguito il restauro e tutti coloro che hanno contribuito.

La grata proviene dal monastero di Ognissanti delle Terziarie agostiniane di Città di Castello e risale al. Serviva alle suore per seguire i riti non viste e arrivò in Pinacoteca nel 1927. Sembra che insieme ad altri arredi sacri fosse stata commissionata da Beatrice Vitelli per la stessa chiesa. La Grata, un metro e 65 per oltre 5 metri, è formata da una serie di intagli a traforo disposti entro pannelature rettangolari che si ripetono. Ha un’iscrizione neoquattrocentesca, Probatio. Dilectionis . Exibitio  . Est.  Operis, ed è molto simile a quella esistente nel coro delle Clarisse Urbane di Città di Castello.

 

 

 


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