Registrati ai servizi APP IO e ricevi tutti gli aggiornamenti dall'ente
APP IO
Home Page » Documentazione » Notizie dal Comune » lettura Notizie e Comunicati

Notizie dal Comune

FESTIVAL DELLE NAZIONI. FRATELLI D'ITALIA E TIFERNO INSIEME: "SOVRAPPOSIZIONE CON TODI, POCA PROMOZIONE, SPONSOR CHE SI TIRANO INDIETRO, CRITICHE AL CDA". BETTARELLI: "UN CERTO RINNOVAMENTO VA RICERCATO"
teatro illuminati
03.10.2018 -

 

 

Festival Nazioni di Città di Castello al centro dei lavori del consiglio comunale di Città di Castello, convocato lunedì 10 Ottobre 2018. All’ordine del giorno infatti figuravano ben due documenti riguardanti l’edizione 2018 della manifestazione, una interrogazione del capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea Lignani Marchesani che ha aperto il questione time e l’interpellanza di Tiferno Insieme con cui il question time si è chiuso. Entrambe gli atti mettevano in rilievo le difficoltà di promozione sia rispetto ad altre manifestazioni umbre concomitanti che nella gestione di singoli eventi, il consistente denaro pubblico - compresi i 20mila euro di Sogepu - destinato al Festival, a fronte di un ritorno di immagine non sufficiente e un introito trascurabile, critiche alla gestione del concerto di Lenny, l’opportunità di un intervento del comune sulla governance e sul programma nella direzione del rinnovamento. Nelle repliche il vicesindaco e Assessore alla Cultura Michele Bettarelli ha parlato di “alta qualità della manifestazione, della maggiore apertura verso la città, di un valore aggiunto in termini di presenze” che il Festival quantifica complessivamente in 7000 persone ma ha anche ribadito i rilievi già formulati sull’evento di Lenny e ha invitato il Festival ad “osare di più”, fatto salvo il budget, in termini di innovazione e proposta.


 

Nell’interrogazione del capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea Lignani Marchesani  le domande finali sono state precedute alcune osservazioni sulla minore presenza di sponsor “privati, alcuni dei quali si sono ritirati o hanno di gran lunga ridimensionato il proprio apporto”; la difficoltà di inserirsi nel tessuto cittadino come dimostra la scarsa partecipazione all’evento tardivamente gratuito in Piazza Gabriotti, che al di fuori dei confini tifernati o altotiberini ha monopolizzato l’attenzione dei media e degli organi di informazione. Inoltre la contemporaneità con il Festival di Todi non ha favorito Città di Castello e anche in questo caso unico main sponsor era Sogepu”. Lignani ha chiesto lista ed importi dei contributi privati e un report sulla proporzionalità tra contributi e visibilità, inoltre ha posto all’attenzione se “la presenza finanziaria quasi ossessiva della partecipata non faccia emergere più uno stato di necessità che una strategia di immagine della spa. Attiviamoci presso l’Assessorato regionale, al fine di evitare la sovrapposizione, che ci penalizza”. Nella risposta il vicesindaco e assessore alla Cultura Michele Bettarelli ha letto una relazione del Festival in cui si sosteneva che “segnali di apertura ci sono stati rispetto al coinvolgimento della città e alle iniziative gratuite che sono a corolla della manifestazione; hanno portato visitatori e turisti a fruire di alberghi e ristoranti. E’ giusto coordinarsi al meglio perché l’Umbria è una regione piccola, le attività culturali vanno articolate. Il Festival Nazioni ha avuto dei passaggi su molti circuiti televisivi nazionali anche se la promozione resta fondamentale. L’ammontare diretto ed indiretto di sponsor è di 116mila euro, 18300 sono elargizioni liberali. Ogni sponsor è stato valorizzato a seconda del contributo.  L’attenzione a questi soggetti va data anche se le risorse pubbliche sono importanti - il Comune dà 30mila euro, 100mila la Regione e 100mila per il Ministero”. Nella replica Lignani si è detto “profondamente insoddisfatto perché i contributi sono aggregati e su Sogepu si è glyssato. Qualcuno, che sta seduto sulle sedie pubbliche da più di venti anni, spinge i membri del Cda a cercare sponsor mentre dovrebbe cercarli lui o fare lui un’erogazione liberale. Sulla contemporaneità la sua risposta è contraddittoria: lei sostiene che gli eventi collaterali sono molto frequentati ma è un bar che si sposta da Piazza Raffaello Sanzio al Chiostro ma non è che ci sia una grande gioventù che gira. Il coinvolgimento di una comunità non si misura dai soliti noti che si accaparrano le prime file ma dal sentire del cittadino comune. Sky Arte fa quotidianamente la rassegna degli eventi quotidiani e non ha mai citato il Festival. Non voglio fare il distruttivo ma se si continua a dire che va tutto bene e lapalissianamente non è così, allora c’è un problema”. Bettarelli ha precisato che “il contributo di Sogepu è 20mila euro, l’ammontare di ciascun sponsor può essere fornito ai consiglieri per utilizzo riservato. Non ho detto che tutto vada bene, ci sono iniziative che funzionano bene ed altre meno. Un taglio più giovane forse è opportuno. In generale un rinnovamento va ricercato”. 


Stesso tono e stessi rilievi critici nell’interpellanza di Tiferno Insieme, presentata dal consigliere Vittorio Vincenti che, a partire dalla gestione del concerto dell’artista Lenny, ha chiesto se la Giunta ha intenzione di “adoperarsi per cambiare rappresentanti e Consiglio di Amministrazione del Festival per far sì che sia un vero volano di cultura e sviluppo”. “L’evento prima a pagamento e poi gratuito è stato giustificato con la sicurezza ma il tempo per pianificarlo alla luce delle nuove regola c’era. Nonostante la gratuità, il pubblico è stato assai scarso e in generale gli hotel non risultavano certo pieni per eventi relativi ad un Festival frequentato solo da gente locale, che non giustifica gli ingenti finanziamenti pubblici: I 20mila euro di Sogepu sono stati sottratti ad impieghi più sociali degli utili, i 30mila del Comune, i 176.500 della Regione e i 125mila del Ministero per un preventivo che tocca i 500.000 euro. Tutto questo avviene a fonte di 30.000euro dalla vendita dei biglietti. La manifestazione stenta ormai da anni ad avere un respiro e un richiamo nazionale e internazionale”. Infine Vincenti ha sondato le intenzioni della Giunta sul Cda, eletto nel 2017 e quindi in carico fino al 2021. 


Nella risposta Michele Bettarelli, vicesindaco e assessore alla Cultura, ha letto una dichiarazione del Festival in base alla quale “il problema del concerto di Lenny si è sviluppato a partire dalla normativa sulla sicurezza, che il service ingaggiato non ha saputo garantire. Le foto scattate durante il concerto mostrano come almeno 1500 persone erano presenti e in generale sono transitate circa 3000 persone, rendendo l’evento particolarmente significativo anche per la ristorazione, gli esercizi pubblici, gli alberghi, che hanno firmato un accordo per la promozione reciproca con il festival. Quest’anno si è arrivati ad introiti da biglietti di circa 40mila euro. 7000 le persone che hanno orbitato intorno alla manifestazione. I biglietti venduti sono stati circa 100 a pochi giorni dalla trasformazione in evento gratuito del concerto di Lenny”. Secondo il Festival c’è congruità nel finanziamento di Sogepu. In sede di nomina del Cda c’è stato un confronto con sindaco e vicesindaco è stata sottolineata l’esigenza di tenere alta la qualità e aumentare il coinvolgimento”. Bettarelli ha aggiunto: “su Lenny in conferenza stampa finale sono stato critico. Un evento di piazza per un pubblico giovanile era necessario. All’inizio del concerto non c’era il pienone ma in seguito sì, con molto via vai. Al di là del computo, un evento di questa portata poteva e doveva essere promosso meglio. Se fosse stato gratuito dell’inizio, visto il target, l’afflusso sarebbe stato diverso. Sulla programmazione, la manifestazione. con il budget che ha. va bene, c’è stata una grandissima crescita. Si può fare meglio e chiedo al Cda di osare qualcosa di più, provare a dare un taglio innovativo, che si rivolga ad un target più ampio possibile.  Sono soddisfatto di quanto il Festival sta facendo. Non si può pensare di tornare all’inizio, quel periodo c’erano fior fiore di artisti ma qualche buco lo hanno lasciato”. 


Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme, ha apprezzato “l’onestà intellettuale sul concerto di Lenny. Solleviamo questi problemi non per andare contro il Festival, ma perchè se deve promuovere l’immagine di Città di Castello non lo fa. Nessuno contesta il finanziamento pubblico ma sono 40mila euro di introiti contro 500mila di contributo pubblico. Se c’è questo impegno di spesa senza riscontro, c’è un problema. Al di là dei proclami, non c’è incremento ma decremento, specie di turismo straniero. Sulla pertinenza dei contributi Sogepu, sembra che intervenga come una toppa. Dalla cena della pro-loco al Cavallo. Si sottraggono possibilità di manovra all’ente stesso, che dovrebbe decidere come e quanto investire. Manca una risposta politica sul ricambio del Cda”. Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, ha detto che “il dibattito fa riflettere. Registriamo le difficoltà vere di molte manifestazioni anche per le scelte che sono state realizzate. Si rimane a gestire fino alla fine la logica della decadenza senza imprimere un’inversione di rotta. Se non determinano attrattività e promozione, spendiamo risorse senza ricadute, neanche turistiche. Non ci sono capacità nuove per progettare una nuova stagione. Invito l’assessore e l’amministrazione ad un richiamo diverso dall’invito ad avere fantasia. I numeri del Festival: io c’ero in piazza e dire che c’erano 1500 persone non è plausibile. Così il Festival mette in dubbio anche le dichiarate 7000 persone complessive”. 


Gaetano Zucchini, capogruppo del Pd, ha aggiunto che “non è corretto puntare il dito in maniera eccessivamente critica sul Festival che in 51 anni di storia ha mantenuto un profilo culturale elevatissimo. Fa parte di quel gruppo di eventi regionali in cui viene sottolineata la peculiarità artistica. Gli eventi sono stati negli anni di altissimo profilo. L’associazione ha fatto sforzi anche per innovare. Non è un evento di nicchia che non coinvolge la città. Ha coinvolto un’intera vallata. C’è stato Walter Veltroni, itinerari didattici per le scuole, il maestro Sciarrino…I finanziamenti sono poca cosa. Il contributo del Comune non è stato inopportuno né quello di Sogepu, che ha una ricaduta anche sulla popolazione stessa. Aumentare la promozione, cercare nuove risorse, dare tagli diversi. Bisogna trovare idee e contribuzioni perché è un patrimonio culturale da difendere”.


Nella replica Vincenti ha annunciato di produrre un computo degli spettatori del concerto in base alle “mie foto fatte dalle scale del Duomo. Viene il dubbio anche sugli altri numeri. Un Festival che investe 300mila euro e non è in grado di garantire dispositivi tecnici di una certa altezza mi fa riflettere su chi ci lavora. Mi fa piacere lo stimolo dell’Amministrazione a fare meglio perché i soldi pubblici siano investiti al meglio, è il diritto della città. Una manifestazione dovrebbe forse favorire i biglietti ai residenti, non alle solite facce note della città. Vorrei vedere che entrino i turisti

 


Condividi