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Notizie dal Comune

CONVOCATA COMMISSIONE SU COLOR GLASS DOPO LO STOP ALLE ATTIVITA'. AMPIO DIBATTITO IN CONSIGLIO
Documento
22.05.2018 -

 

 

La situazione di Color Glass tornerà all’esame della commissione “Assetto del territorio” di Città di Castello lunedì 28 maggio alle 17,00. Lo ha annunciato l’assessore Massimo Massetti al consiglio comunale di ieri, lunedì 21 maggio, che nelle comunicazioni ha commentato, alla presenza di alcuni esponenti del Comitato di Trestina, le misure sospensive dell’attività produttiva dell’azienda, assunte da Comune e Regione dell’Umbria, sulla base dell’esito delle analisi di Arpa ed Asl, coperto da segreto istruttorio da parte dell’autorità giudiziaria.

 

Color Glass, con sede legale in provincia di Trento e sede produttiva in via Maggio a Trestina, fa recupero di rifiuti costituiti da fanghi di origine industriale, provenienti da un'azienda chimica, la Basell di Ferrara, produttrice di catalizzatori per la sintesi. Le operazioni di recupero del rifiuto consistono essenzialmente, nell'essiccazione del fango su un forno rotativo, con conseguente estrazione di biossido di titanio. Le ordinanze di Comune e Regione fermano la produzione di questo forno, intorno a cui ruota una parte rilevante del processo industriale.

 

“Alla Commissione saranno presenti tutti i soggetti interessati - Regione, Arpa, Asl, azienda - per un primo passaggio istituzionale che poi faremo anche sul territorio, con cui non abbiamo problemi a confrontarci” ha detto l’assessore riassumendo una vicenda che “inizia nel 2016 con la richiesta di un incremento nei quantitativi lavorati e arriva al 22 settembre del 2017 con la commissione propedeutica alla Conferenza dei servizi, nella quale il comune ha presentato richieste simili a quelle della Asl. Le analisi hanno necessitato di tanti lunghi e nel frattempo l’azienda ha sospeso in autotutela l’attività del forno intorno a cui ruota la lavorazione. Alla ripresa, il Comune ha chiesto l’installazione di una centralina per la qualità dell’aria e di effettuare controlli nell’area attigua all’azienda. Poi la notizia dei valori fuori range e l’ordinanza di sospensione, richiesta da una nota della Asl. Agli articoli sui giornali, noi rispondiamo con le regole, teniamo alla salute dei cittadini e di chi lavora nell’azienda. Anche la Regione ha proceduto nello stesso senso, sospendendo le autorizzazioni. Andremo avanti in modo sinergico”. Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia ha definito la vicenda “una preoccupazione per i cittadini di Trestina. La ricostruzione dell’assessore manca di un fattore essenziale: la richiesta del comitato del 2016 che nessuno ha preso in considerazione e nessuno ha interpellato. Parliamo pure ma quando i cittadini pongono i problemi occorre approfondirli per la tutela della loro salute. Chiedo che la commissione Assetto sia unificata anche alla Controllo e Garanzia. La Color Glass è troppo vicino al centro abitato, dobbiamo andare fino in fondo”. Il capogruppo di Forza Italia Cesare Sassolini ha invitato “a consigliare. Il problema è serio ma non possiamo bruciare tutto. L’atteggiamento prudenziale è dovuto al fatto che in ballo c’è la salute di un territorio, un fermo per l’azienda, che potrebbe avere un effetto domino, la tutela del posto di lavoro. Dobbiamo comunque prevedere uno spostamento”. Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme, ha preso atto “che si sono abbandonati i toni accusatori e che irridevano la posizione del comitato e chi lo appoggiava. C’è chi in consiglio ci ha accusato di demagogia, chi ha parlato di terrorismo ecologico, chi ha invitato a querelare i consiglieri vicini alle posizioni del comitato; Sassolini, che invitava a pentirsi ed andare a confessarsi. Se non fosse stato per il comitato nessuno avrebbe saputo dei valori non conformi, nessuno avrebbe sospeso l’attività”. Sassolini per fatto personale ha precisato: “Si tratta di aiutare un’azienda a rimettersi sulla strada giusta, non incendiarla e prevederne lo spostamento, insieme magari ad altri impianti, di cui ora non siamo a conoscenza. Altrimenti tutte le aziende che pensano di avere un problema andranno via”. Morini: “Prendo atto della sua conversione sulla via di Damasco. Il lavoro è un valore ma anche la salute”. Per Luciano Tavernelli, capogruppo del PD, “i problemi ci sono e sono reali, giuste le preoccupazioni del territorio. Con i nostri limiti, abbiamo cercato di fare il possibile non appena compreso l’urgenza del problema - era il settembre 2017, scottati dall’affare Splendorini. Come maggioranza abbiamo approvato una variante di salvaguardia sulla compatibilità ambientale, che Sassolini ha definito operazione di Gestapo e Gasperi caccia alle streghe degli imprenditori. Le aziende se insalubri vanno fermate”. Vittorio Morani, capogruppo del PSI, ha dichiarato che “Sarebbe meglio per i cittadini, i lavoratori e l’azienda, evitare polemiche e trovare soluzioni. Noi conviviamo ambientalmente con molti disagi. Io neanche conoscevo la Color Glass se non avesse chiesto di aumentare le qualità lavorate. Ci hanno invitato a visitare l’azienda e a tutti è sembrata in regola. Le analisi parlano chiaro: c’è inquinamento atmosferico. La presa di posizione del sindaco è stata immediata: stop alla lavorazione”. Valerio Mancini, consigliere della Lega, ha detto che “il comune ha una lunga storia delle aziende, che grazie a Dio ci sono. Teniamo conto di chi sopravvive ma tutto questo non vuol dire non essere attenti alla salute. Certe lavorazioni sono richieste dal mercato ma di notte ho visto una emissione di fumo da Colorglass che non rassicura. Siamo certi che Arpa agisce in maniere puntuale e immediata? Riformiamo l’Agenzia per l’Ambiente che metta le Amministrazione comunali in grado di tutelare la salute pubblica”. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, si è augurato che “il prossimo governo faccia qualcosa per le aziende che ogni mattina devono faticare per stare sul mercato. Se questa azienda aveva valori fuori regola, doveva essere fermata prima. Se questa azienda si mette in regola ha diritto a rimanere dove sta. Attenzione perché noi dopo discuteremo del regolamento dei fitofarmaci. Su queste cose non possiamo andare a spot ma a programmi elettorali di consiliatura”. Il sindaco Luciano Bacchetta è intervenuto per dire “va distinto l’aspetto politico da quello tecnico. Ho firmato con un po’ d’angoscia un’ordinanza obbligata come ufficiale di sanità. Atteniamoci ai dati: la sospensione attiene ad un tipo di lavorazione che va fermata. E’ un fatto tecnico. Il comune ha fatto tutto il suo dovere in maniera puntuale e precisa non per punire ma per tutelare la salute pubblica. La dicotomia tra salute e occupazione va evitata. Siamo d’accordo con l’inopportunità delle aziende vicino ai centri abitati: ci dobbiamo porre il problema specialmente sul Trestinese. La centrale a biomasse di Bonsciano aveva i requisiti, suscitava polemiche ma, essendo a posto, è stata autorizzata. Ci sono degli ambiti su cui il Comune non ha discrezionalità”.

Gasperi ha proposto una mozione, respinta dalla maggioranza, per la convocazione congiunta entro cinque giorni delle commissioni Assetto del territorio e Controllo e Garanzia a Trestina per agevolare l’informazione dei cittadini, gli unici lungimiranti nel leggere la situazione ed agire. Il giochetto politico di fare uscire indiscrezioni, per poi firmare le ordinanze e secretare gli atti, è da smascherare. La conclusione è che non si sa che sostanze sono state trovate, non si sa se sono tossiche o no. A chi conviene? Conviene solo all’assessore regionale e alla Giunta. Nelle dichiarazioni di voto sulla proposta al dibattito, Giovanni Procelli, capogruppo della Sinistra, ha definito il confronto “spiacevole e disdicevole, sembra che una parte sia contro gli imprenditori, una a favore dell’inquinamento. Ci sono cose stranissime se è vero che dal 2014 l’Arpa non ha fatto controlli. E’ una cosa italiana. Fare la commissione a Trestina a cosa serve. Abbiamo dato la parola a tutti anche qui in Comune. Forse vogliamo provocare ulteriori reazioni. Il comitato ha ragione se l’ambiente è inquinato ma i responsabili non siamo noi”. Gaetano Zucchini, capogruppo del PD, ha espresso contrarietà ad ammetterlo perché “la commissione è già stata convocata allargata a Arpa, Regione, Usl e Color Glass. Le commissioni sono sempre state aperte all’espressione dei cittadini e dei comitati”. Il sindaco ha detto “chiunque sogna di guadagnare voti su questa vicenda, fa un grosso errore. In questa vicenda si parla soltanto per atti, perché c’è un’inchiesta, le parole in libertà non funzionano. L’Amministrazione si deve attenere a quello che dice l’Asl e l’Arpa. Andremo con grande convinzione a Trestina, prima ci sarà un passaggio in commissione con i soggetti istituzionali. I cittadini e i dieci lavoratori non possono essere presi in giro”. Il presidente del consiglio comunale Vincenzo Tofanelli ha precisato che “prendendo accordi con il presidente, un delegato del Comitato potrà parlare in commissione”. A favore della mozione sono intervenuti Bucci, Sassolini, Morini.

 


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