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Notizie dal Comune

QUESTION TIME. MINORANZE ESCONO DAL CONSIGLIO IN POLEMICA PER L'ORDINE DEL GIORNO NON DISCUSSO. MANCA IL NUMERO LEGALE, SEDUTA SOSPESA
Comune Palazzo
26.01.2021 -

Per la mancanza del numero legale il consiglio comunale di Città di Castello convocato lunedì 25 gennaio 2021, è stato interrotto, subito dopo il question time, durante il quale si era discusso della scuola di Rovigliano, di esercizi commerciali e lock down, dei casi di contagio a Muzi Betti, senza esaurire tutti i documenti inseriti nell’ordine del giorno. Durante l’appello del segretario comunale Bruno Decenti sia il capogruppo dei Civici per Città di Castello Filippo Schiattelli sia il capogruppo di Forza Italia Cesare Sassolini hanno dichiarato di uscire. In particolare Schiattelli ha spiegato la decisione con la mancata discussione durante il question time della sua interrogazione “sui fatti della Commissione Controllo e Garanzia e in particolare sulle dichiarazioni del sindaco rispetto la compatibilità del presidente Bucci con la carica di presidente dell’organismo”. La seduta si è aperta con le comunicazioni. Il capogruppo di Castello Cambia Vincenzo Bucci ha parlato delle dichiarazioni del sindaco rispetto al pronunciamento del Consiglio di Stato sulla gara dei rifiuti, sottolineando che “la vicenda è ancora aperta e non è escluso niente, compreso l’annullamento della gara. Ha avuto un atteggiamento non rispettoso. Riporti nei giusti binari il dibattito. Siamo contenti se Sogepu vince la gara ma anche se avvenisse, il vincitore sarebbe Sogeco che è formata da sette soggetti, con un profilo pubblico snaturato, dato che avrà la maggioranza un privato. Rispetto il pronunciamento del Consiglio di Stato: dovremmo stare in silenzio e aspettare che l’Auri gestisca i passaggi”. Marco Gasperi, capogruppo del Gruppo Misto, ha annunciato di uscire dall’aula: “Sono ferito dal comportamento di questa assise. Oggi si sarebbe dovuto discutere di quanto accaduto in una commissione e delle richieste di un intero settore ma per colpa della maggioranza e del presidente che non fa rispettare i tempi, non si arriva mai al dibattito”. Francesca Mencagli, presidente del consiglio, ha ribadito che “l’ordine del giorno dei consigli si costruisce nella capigruppo, abbiamo lavorato tantissimo, condividendo le scelte”.  Il sindaco Luciano Bacchetta ha detto: “Anche a me dispiace che non si è potuto discutere il documento di Filippo Schiattelli e Luigi Bartolini sulla Commissione Controllo e Garanzia. Interessa anche a me rispondere. A Bucci dico: ho notato sugli schermi la sua espressione quando ho comunicato la sentenza del Consiglio di Stato, sembrava che avessi fatto un annuncio funebre. Ribadisco che il Consiglio di Stato ha detto che la gara era regolare e che l’Auri deciderà. Sarebbe strano che l’Auri smentisca se stessa. Non capisco le sue affermazioni. La società con più soggetti era un obbligo di legge. Ma nessuna mancanza di rispetto, su questo potrei dire qualcosa anch’io. Ma non amo fare la vittima”. Mirco Pescari, capogruppo del PD, ha detto: “La maggioranza non ha responsabilità su quello che è accaduto in Commissione Controllo e Garanzia, semmai la libera determinazione dei singoli consiglieri. Su Sogepu dobbiamo stare attenti a non fare allarmismi su un’azienda che svolge un servizio strategico e occupa tanti nostri concittadini. Sogeco era un obbligo di gara, la percentuale della società non rispecchia in nessuna misura la gestione dei servizi che sono legati al progetto di gara. Le sentenze non si discutono, si rispettano e vedremo come vengono interpretate”. Il capogruppo di Forza Italia Cesare Sassolini, rientrando, ha chiesto la verifica del numero legale per poi uscire. Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, ha annunciato l’uscita del Gruppo.  Un nuovo appello ha certificato la mancanza del numero legale: oltre a chi l’ha dichiarato di non partecipare in apertura di seduta, non erano presenti risposto Nicola Morini e Vittorio Vincenti di Tiferno Insieme, Andrea Lignani Marchesani di Fratelli d’Italia, Giorgio Baglioni della Lega, Marcello Rigucci del Gruppo Misto, Giovanni Procelli della Sinistra, Ursula Masciarri del PSI. Dopo trenta minuti si è proceduto di nuovo all’appello che ha confermato la mancanza del numero legale, pari a 13, per proseguire i lavori del consiglio.

 


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