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Notizie dal Comune

500° DI RAFFAELLO: LA MOSTRA SLITTA ALLA PRIMAVERA 2021. LE CURATRICI MERCALLI E TEZA IN COMMISSIONE SERVIZI
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16.05.2020 -


In che modo l’Emergenza Coronavirus cambierà il programma del Cinquecentenario di Raffaello a Città di Castello? Se ne è parlato nella Commissione Servizi martedì' 12 maggio 2020 alla presenza delle Marica Mercalli e Laura Teza, curatrici della mostra di “Raffello Giovane e il suo sguardo”, che avrebbe dovuto svolgersi in autunno nella Pinacoteca di Città di Castello. Il presidente dell’organismo Giovanni Procelli ha dato la parola al sindaco Luciano Bacchetta che ha sottolineato “L’importanza della mostra, evento clou del Cinquecentenario in Umbria. Eravamo riusciti a costruire un piano finanziario gestibile prima del Covid 19. Dovremo riflettere su questa dotazione finanziaria e sull’ipotesi di rivedere le date”.
Marica Mercalli, neodirettore generale della Direzione per la sicurezza del Patrimonio nazionale del Ministero ed ex Soprintendente dell’Umbria, ha ricordato “l’interesse suscitato per il progetto della mostra, che permane nell’ambito del Comitato umbro perchè si presenta come l’iniziativa più interessante, riconosciuta e finanziata anche dal Comitato nazionale. Importanti musei stranieri hanno già acconsentito ai prestiti ma il Coronavirus ha bloccato tutto fino all’anno prossimo, sia le opere che le persone che le accompagnano. Questo ha consigliato di spostare la mostra nella primavera del prossimo anno, in primavera, nel marzo 2021, quando gli spostamenti ed i trasferimenti saranno gestibili. Non potevano rinunciare ai pezzi che sarebbero dovuti venire dal Louvre e dal British Museum. Ci sembra una decisione prudente, soprattutto dopo la vicenda della mostra alle Scuderie del Quirinale, allestita e mai realmente aperta ai visitatori, spostare in avanti l’iniziativa di Città di Castello anche nell’ambito di una rivisitazione dell’offerta turistica dell’Umbria, regione a basso tasso di contagio e vicina alle grandi città. La carta da giocare è quella della meta d’arte con eventi di altissimo livello. Anche dal mio nuovo incarico continuerò a seguire il lavoro scientifico della mostra e garantisco l’apporto del gruppo scientifico della Soprintendenza per la mostra e per l’ipotesi di restauro dello Stendardo, che non ha problemi di salute ma di presentazione, attraverso un eventuale intervento sulle lacune”.
Laura Teza, docente di Storia moderna, ha ribadito “il taglio internazionale e buon livello di rapporti che erano stati intessuti intorno al progetto della mostra, che sarebbe stato di grande valore per la città coinvolgendola e lasciando un’impronta stabile positiva anche nelle strutture museali permanenti. Palazzo Vitelli alla Cannoniera che ha bisogno di un intervento di modernizzazione ad esempio sarebbe stato dotato di un impianto di climatizzazione che poi sarebbe rimasto al museo. Da due mesi e mezzo siamo fermi. Anche gli inglesi della grande mostra National Gallery,  che vede il coinvolgimento di Tom Harry, hanno deciso di rimandare la mostra alla primavera del 2022 per lo stato di emergenza. Venendo meno i prestiti verrebbe meno il respiro internazionale quindi uno spostamento in avanti nel periodo primaverile, di Pasqua, 25 aprile fino ad arrivare a luglio 2020 sarebbe ottimale anche perché si potrebbe pensare ad una nuova offerta turistica, rimodulata dal Covid, nella quale la mostra sia un attrattore in più e  Città di Castello giochi un ruolo privilegiato in quanto di grande spesso culturale e allo stesso tempo appartata. Il discorso vale per tutta l’Umbria in cui l’isolamento storico gioca a nostro favore. Nell’mabito del progetto Università di Perugia per il Covid, è stato costituito un gruppo di lavoro dedicato al turismo in cui dovrei proporre un focus sulterritorio di Città di Castello”
Emanuela Arcaleni, consigliere di Castello Cambia, è intervenuta per dire che “se la  data di primavera sia una proposta o abbia già certezze. Qual è l’itinerario artistico previsto per costruire della mostra, erano stati pensati percorsi didattici? Che rapporti ci sono con i Musei Capitolini a cui abbiamo prestato il San Sebastiano. Abbiamo bisogno di una proposta per il rilancio dell’aspetto turistico, quindi ben venga proposta di Unipg. La mostra sarà una grande occasione”. Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia, ha detto “di aver proposto lo slittamento in avanti di un anno fin dall’inizio dell’Emergenza. Ma se il prossimo anno fossimo ancora in crisi, siamo pronti a spostare di nuovo o il piano B potrebbe essere un progetto in tono minore?”. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, si è detto d’accordo con lo spostamento: “Che fine fanno gli altri eventi umbri del Cinquecentenario? Il Festival Nazioni che sarebbe stato parallelo alla mostra si farà nelle date previste?”. “La fisionomia della mostra” ha risposto la docente Teza “poteva contare su apporti di grande prestigio come i disegni del Louvre, un disegno per lo Sposalizio ma il mondo è cambiato e ora possiamo rinegoziare. La possibilità di scambio dei Musei Capitolini è aperta”. La Mercalli ha parlato di un piano B “se l’Emergenza Coronavirus continuasse con solo prestiti nazionali già assicurati da Galleria dell’Umbria, delle Marche, dal Museo di Capodimonte. I progetti collaterali del Cinquecentesimo proseguono così come la collaborazione con l’Istituto nazionale del Restauro. Nello scambio con i Musei Capitolini è compreso il video del dei lavori di restauro del San Sebastiano. La mostra sarà spostata al 2021 e avremo gli stessi finanziamenti. La Pinacoteca, fatti gli interventi, sarà pronta per accogliere prestiti esterni”. Ad una domanda di Vincenzo Tofanelli, assessore alla Cultura, la Mercalli ha detto che lo Stendardo non si sposterà per il restauro mentre la Teza ha aggiunto che “in autunno si farà la Mostra alla Galleria dell’Umbria, poi chiusa per restauri, e nei prosimi giorni daremo l’annuncio ufficiale dello spostamento della nostra data”. “Speriamo di recuperare sul fronte del Cinquecentenario dato che per ora la parte del leone lo hanno fatto altre città” ha commentato Procelli. Il sindaco Bacchetta ha concluso parlando “di uno spostamento necessitato che mantiene tutte le condizioni artistiche e finanziarie mentre sul Festival delle Nazioni ha specificato “stiamo attendendo che si insedi il nuovo consiglio e poi valutare anche in considerazione del fatto che agosto è molto vicino, che la nazione ospite è la Russia; la continuità può essere una motivazione per non rinunciare all’edizione 2020, ripensadola alla luce delle mutate condizioni”. Marcello Rigucci, consigliere del Gruppo Misto, ha chiesto informazioni sul badget e sulla scadenza dei finanziamenti: “I costi della mostra in realtà sono coperti da Comitato nazionale, Comune, Fondazioni dell’Umbria e Fondazione Casse di Risparmio di Città di Castello, Gal, Lion e Rotary, Art Bonus e sponsor. Il termine ante quem è il 2021, entro l’anno dobbiamo fare la mostra” ha risposto il sindaco.
 

 


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